venerdì, Agosto 15, 2025
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Omicidio Romano, nuova accusa al 17enne: “Pistola in faccia anche ad un altro ragazzo”

Il 17enne che ha sparato contro Santo Romano avrebbe già estratto la pistola e, qualche ora prima in piazza Capasso, l’avrebbe puntata al mento di un altro ragazzo a San Sebastiano al Vesuvio. Poi dopo l’omicidio L.M.D, quando ancora non si era diffusa la notizia e i carabinieri lo stavano già cercando, ha chiesto alla madre 20 euro per andare in pizzeria. A riferire agli inquirenti queste 2 circostanze sono stati un testimone oculare e la stessa mamma del minorenne indagato.

Il primo episodio, che il giovanissimo smentisce, sarebbe avvenuto intorno alle 23, nella stessa piazza dove il 17enne ha esploso il colpo fatale contro Santo Romano. L’incontro con la mamma, invece, poco prima dell’una del 2 novembre in corso Sirena a Barra, proprio lì alle 15:30 verrà rintracciato dai militari dell’Arma all’interno di una casa insieme ad un altro ragazzino.

I funerali di Santo Romano

Lacrime e commozione al funerale di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio. La cerimonia funebre nella chiesa di Santa Maria delle Cinque Piane a Casoria. Un lungo applauso ha accolto la bara di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio nella chiesa di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe a Casoria. Gremitissima la chiesa, molti sono all’ esterno ad accogliere Santo urlando più volte il suo nome tra lacrime e dolore.

Poco prima dell’ ingresso in chiesa, amici con t shirt bianca a bordo di scooter hanno suonato con insistenza i clacson. Uno degli amici ha mostrato la maglietta di portiere che Santo indossava nella squadra del Micri. La bara, su cui è poggiata la maglia da portiere indossata da Santo durante le partite, ha fatto il suo ingresso in chiesa portata a spalla dagli amici. “Santo, numero uno”, è stato l’urlo della folla.

L’OMELIA

«Ragazzi, giocate sempre dalla parte giusta del campo, come faceva Santo – ha detto Francesco Beneduce, vescovo ausiliare della Curia di Napoli nell’omelia – e amate sempre la vita». Un angelo con la maglietta numero 1 del portiere. E’ disegnato così Santo Romano, il ragazzo ucciso a San Sebastiano al Vesuvio sabato notte, in una delle cinquanta lettere esposte oggi dai suoi amici di scuola nell’istituto ‘Archimede’ del quartiere Ponticelli di Napoli.

Le lettere, una per ogni classe dell’istituto superiore, erano state preparate per un flash-mob previsto per oggi davanti alla scuola, che però è stato rimandato per dare ai compagni di Santo la possibilità di raggiungere la chiesa di Casoria dove  si celebreranno i funerali.

“Santo come Abele”

I testi, alcuni rivolti direttamente al ragazzo, sono stati esposti su una bacheca all’ingresso delle aule da compagni e compagne di Santo, vestiti tutti di nero in segno di lutto.
E ad una lettera si è affidata ieri anche la madre del diciassettenne assassino reo confesso per chiedere perdono alla famiglia della vittima. Perdono che però non traspare da uno striscione esposto sulla facciata della scuola con la scritta “Santo come Abele ucciso per mano di Caino”. Piene di amore e di ricordi invece le lettere dei ragazzi dove spicca il disegno dell’angelo Santo con una maglietta gialla con il suo numero uno che, come sapeva fare bene nel campionato di Eccellenza, ha appena bloccato il pallone.