Minacciato per la sua attività lavorativa che lo vede, tra le altre cose, come legale difensore del 17enne accusato reo confesso dell’omicidio di Santo Romano. L’avvocato Luca Raviele ha presentato una denuncia affermando di essere stato preso di mira nelle scorse ore da alcuni soggetti non ancora identificati. Il tutto, sarebbe riconducibile alla decisione di difendere il ragazzo che ha sparato al 19enne portiere dell’Asd Micri e alle dichiarazioni rese alla stampa in questi giorni volte a spiegare la versione dei fatti sull’accaduto fornita dal suo assistito dopo la sparatoria di San Sebastiano al Vesuvio tra il 1 e il 2 novembre.
La solidarietà delle Camere Penali
A mostrare solidarietà all’avvocato Luca Raviele è il presidente delle Camere Penali di Napoli, Marco Campora. L’avvocato avrebbe ricevuto le minacce, le parole di Campora, «solo per avere semplicemente esercitato il diritto di difesa in favore del proprio assistito».
Applausi, lacrime e dolore ieri ai funerali di Santo
Ieri i funerali di Santo Romano, il 19enne incensurato ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio.
Applausi e lacrime hanno accompagnato il feretro fuori dalla chiesa, dove i familiari sedevano in prima fila.
Vicino a loro, i compagni di Santo del Micri, la squadra di calcio nella quale giocava come portiere, con la divisa blu.
“Signore, paralizza le mani di chi vende pistole così facilmente e a così poco prezzo. Perchè questo è un prezzo che non si misura”, ha detto nell’omelia Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli. A concelebrare don Tonino Palmese, don Enzo Cozzolino, padre Maurizio Patriciello e padre Fedele Mattera.
In una chiesa gremita, anche i gonfaloni della Regione Campania, del Comune di San Sebastiano al Vesuvio (presente il sindaco Giuseppe Panico) e della città di Casoria (con il sindaco Raffaele Bene). Grande folla pure all’esterno della chiesa.
Dopo la funzione religiosa, Michele Visone presidente del Micri calcio si è rivolto ai giovani: “i nostri no non prendeteli come una negazione, non giratevi dall’altra parte”.
Subito dopo un’amica ha letto i momenti di amicizia vissuti in comitiva fino alla tragedia. Lacrime e un lunghissimo applauso per l’ ultimo saluto.
Tra i tantissimi partecipanti al funerale di Santo anche un ragazzo che, la sera dell’omicidio, era con lui: “dovremmo scendere in piazza tutti insieme a protestare fino a quando non ci daranno sicurezza”, dice ai cronisti. Il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, invita a “essere vicini alla famiglia e avere rispetto per il dolore che stanno vivendo. Bisogna ricordare Santo, ma anche lavorare perché queste cose non si verifichino più e perché i nostri ragazzi possano recuperare quel senso e quel valore della vita che sempre più spesso si sta perdendo”. Il vescovo Beneduce, nell’omelia, oltre alla condanna di chi vende ai giovani le pistole, ha ricordato a più riprese la figura di Santo, la sua passione per il calcio. E rivolto ai tantissimi giovani presenti, tra cui i compagni di squadra del giovane ucciso, li ha invitati a “prendersi cura delle persone”.