mercoledì, Luglio 30, 2025
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Orologi e 160mila euro, restituito parte del bottino a due uomini della banda del buco di Marco Scutto

Una battuta d’arresto per l’accusa nel maxi-processo legato al clamoroso furto da 15 milioni di euro avvenuto nel 2024 ai danni della filiale Intesa San Paolo di Casale Monferrato. Il Tribunale del Riesame di Vercelli ha accolto le istanze della difesa, restituendo a due degli undici indagati contanti per oltre 160 mila euro, orologi di lusso e uno smartphone sequestrati durante le indagini.

A ottenere il parziale dissequestro sono stati due assistiti degli avvocati Fabio Della Corte e Luigi Poziello. Una decisione che rappresenta un primo colpo per la Procura, impegnata a ricostruire i contorni di un colpo che ha fatto scalpore per modalità e audacia.

Il furto, orchestrato dalla “banda del buco”, è stato messo a segno con metodi da film: dopo aver disattivato allarmi e telecamere, i ladri sono entrati nel caveau attraverso le fogne, partendo da un locale affittato nei pressi della banca. Una volta all’interno, hanno svuotato circa 250 cassette di sicurezza, portando via gioielli, denaro e altri beni di grande valore.

Tuttavia, l’operazione impeccabile è stata macchiata da un errore grossolano: durante il colpo, alcuni componenti della banda hanno mangiato all’interno caveau, lasciando tracce di DNA. La polizia scientifica ha infatti isolato campioni dagli avanzi, ora al vaglio degli esperti.

Tra gli indagati figura Marco Scutto, considerato il presunto capo dell’organizzazione. Scutto è già stato arrestato nel 2024 per un triplice tentato omicidio ai danni di presunti complici, tra cui Gennaro Esposito, anch’egli coinvolto nel furto (qui l’articolo). La Procura sta ora approfondendo l’ipotesi di una faida interna scoppiata dopo il colpo milionario.

Le indagini intanto proseguono ed è stato nominato un consulente tecnico incaricato di analizzare i dati contenuti nei telefoni sequestrati. La svolta decisiva potrebbe arrivare grazie al DNA, che potrebbe presto dare un nome ai responsabili.