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martedì, Maggio 14, 2024
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Orrore in Campania. Perde il reddito di cittadinanza, donna si lancia sotto al treno

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È entrata in un varco nei pressi della stazione di Baronissi, ha camminato per 300 metri sui binari con il suo cagnolino in direzione Fisciano e lì, in una zona coperta dalla boscaglia, si è stesa aspettando l’arrivo di un treno.

Anna, nome di fantasia, 55 anni, voleva farla finita a tutti costi perché ha perso il reddito di cittadinanza.

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La 55enne è riuscita a scampare alla morte grazie alla prontezza di riflessi del conducente del treno.
Terrore ieri pomeriggio per il gesto della donna: le avevano tolto da poche settimane il Reddito di cittadinanza e aveva deciso di compiere l’insano gesto, spiegandolo in una lettera d’addio lasciata in uno zaino ritrovato dalla Polfer accanto al convoglio. Lo specialista di turno per il servizio del 118, Giovanni Zito, è riuscito ad infilarsi sotto il treno e ad estrarre viva la donna grazie all’ausilio della barella spinale, portando la donna di 55 anni di Baronissi in salvo nonostante una ferita lacero contusa al capo, un trauma cranico, una sospetta frattura all’avanbraccio sinistro e varie altre contusioni.
Una tragedia evitata, dunque.

Reddito di cittadinanza, stop per 112.545 occupabili

Arrivano i primi numeri veri sui percettori del Reddito di cittadinanza cosiddetti “occupabili” che hanno terminato il sussidio (dopo i sette mesi di fruizione previsti dalla legge di Bilancio per quest’anno), e che ora, attivandosi, potranno entrare nel nuovo strumento messo in campo dal governo Meloni, il Supporto alla formazione e al lavoro in partenza a settembre. Si tratta di 112.545 soggetti, di cui più della metà, vale a dire oltre il 55% (più di 62mila persone) sono dislocati in tre regioni del Sud (25.979 in Sicilia, 24.595 in Campania, 11.622 in Calabria). Nel Lazio ad aver terminato, a luglio e agosto, il Rdc sono 9.200 persone, in Puglia 7.743, in Piemonte 5.985, in Lombardia 5.586.

I dati comunicati alle regioni
Questi numeri sono stati comunicati dall’Anpal, subito dopo Ferragosto, alle singole regioni, come richiesto all’esecutivo dalle stesse autonomie all’indomani delle prime polemiche politiche per una possibile “bomba sociale” (che tuttavia, almeno stando ai primi numeri diffusi, sembra non emergere). Degli oltre 112mila soggetti che hanno terminato il Rdc infatti una buona fetta vale a dire circa 70mila persone (il 62%) risulta già preso in carico dai servizi per il lavoro, di cui 48.406 con il nuovo programma di politica attiva Gol (che ha ricollocato circa il 30% dei disoccupati – si veda il Sole 24 Ore del 18 agosto). Il restante 38% della platea (42.683 unità) non ha una presa in carico attiva, e quindi adesso è chiamato a mettersi in moto per inserirsi in una misura utile alla sua futura occupazione. Peraltro il momento è positivo: da mesi i numeri sul lavoro sono registrati in crescita, e ad aumentare sono soprattutto i contratti a tempo indeterminato. Mentre resta la zavorra del mismatch, cioè di posti di lavoro che rimangono a lungo scoperti perché le imprese non riescono a trovare il candidato giusto, che ormai interessa quasi un’assunzione su due, con un picco di oltre il 60% per le professioni scientifico-tecnologiche.

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