Da condono edilizio a pace edilizia, fino all’ultima definizione di salva casa, attribuitagli da chi più di tutti sta spingendo per la definizione di questa proposta, vale a dire il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Per il ministro non ha nulla a che fare con il condono edilizio
“Non si tratta di condonare abusi esterni né riguarda le zone sismiche, archeologiche o le ville abusive sulle spiagge, piuttosto l’obiettivo è di aiutare milioni di famiglie che non riescono a comprare o a vendere casa loro – ha affermato il vicepremier – E’ un problema che riguarda la maggior parte delle case italiane e sta bloccando gli uffici comunali. Va regolarizzato: il cittadino paga, il Comune incassa, e il mercato riparte.Bisogna fare velocemente, siamo alla quinta riunione con decine di soggetti, stiamo costruendo il provvedimento insieme agli ingegneri, agli architetti, ai geometri, ai notai, alle cooperative, alle imprese, ai proprietari”.
L’effetto delle precisazioni si Salvini sul salva casa
Insomma per viva voce di Matteo Salvini vi è già una prima scrematura che di fatto esclude dai possibili beneficiari coloro i quali hanno immobili in zone archeologiche e zone sismiche. Interessante la questione delle zone sismiche, visto che, volendo fare l’esempio della provincia di Napoli, tutti i Camuni sarebbero esclusi da quelli che potrebbero godere del salva casa. Non è escluso però che possa essere fatta un’ulteriore differenziazione tra le classi sismiche per permettere l’accesso alla pace edilizia.
La divisione in zona sismica dei Comuni della provincia di Napoli