Pasquale Guarino ucciso a colpi di pistola, catturato il basista nel Casertano. I Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere,
emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta di questa Procura
della Repubblica, nei confronti di un cittadino albanese, classe 1983, indagato dei delitti di
omicidio volontario aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso e tentata rapina
aggravata in concorso.
COLPI DI PISTOLA CONTRO PASQUALE
Il provvedimento riflette gli esiti di un’articolata attività investigativa effettuata a
seguito della riapertura delle indagini nell’ambito del procedimento penale relativo
all’omicidio dell’imprenditore agricolo Pasquale Guarino, avvenuto in data 23
settembre 2015 in Santa Maria Capua Vetere – località Savignano, via Pozzilli –
quando un gruppo di almeno tre soggetti, nel tentativo di commettere una rapina ai
suoi danni, lo colpiva, a seguito della resistenza dallo stesso opposta, con due colpi d’arma
da fuoco che lo attingevano all’avambraccio destro ed alla regione giugolo – sternale,
cagionandone la morte, verificatasi poco dopo presso l’ospedale di Santa Maria Capua
Vetere.
SCOVATO IL BASISTA
L’attività di indagine, diretta da questa Procura della Repubblica ed effettuata dalla Sezione
Operativa della Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, ha consentito,
attraverso l’analisi del contenuto di intercettazioni telefoniche, nonché delle immagini
riprese da alcune telecamere, dei tabulati di traffico telefonico e delle dichiarazioni rese da
alcune persone informate sui fatti, di effettuare una ricostruzione della complessa vicenda
delittuosa che è culminata con l’assassinio dell’imprenditore.
In particolare l’odierno indagato, approfittando del rapporto di impiego che all’epoca dei fatti lo legava alla vittima ed assumendo il ruolo di “basista”, avrebbe fornito ad altri complici determinanti informazioni sugli spostamenti e sulle abitudini del Guarino, affinché questi potessero perpetrare ai suoi danni una rapina finalizzata all’appropriazione di una cospicua somma di denaro, incassata dallo stesso poco prima presso il mercato ortofrutticolo di Maddaloni.