E’ stata accolta la richiesta della Dda di Milano, coi pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, di acquisizione dei 6 interrogatori, più altri atti a riscontro, di William Alfonso Cerbo, detto Scarface, il nuovo pentito nel maxi procedimento Hydra, scaturito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, su una presunta “alleanza” tra affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia per fare “affari”, il cosiddetto “sistema mafioso lombardo”.
La decisione del gup di Milano
Lo ha deciso oggi il gup di Milano Emanuele Mancini, dopo il deposito degli atti integrativi dei pm nelle scorse settimane. Giudice che ha rinviato il filone del processo abbreviato all’11 e al 13 novembre, quando in due udienze ci sarà la requisitoria della Dda. Le difese, invece, parleranno il 17 e il 28 novembre.
La tranche ordinaria dell’udienza preliminare (sull’acquisizione degli atti c’è una riserva del giudice) è stata aggiornata, invece, al 28 novembre. Cerbo, in sostanza, ha confermato ai pm l’ipotesi accusatoria in sei verbali, tra settembre e ottobre, con dettagli pure sul suo ruolo di “collettore economico a Milano del clan Mazzei di Catania”.
Affari milioni tra droga, usura, estorsioni
Oltre ad affari di tutti i tipi per decine di milioni di euro – dai traffici di droga all’usura al recupero crediti alle estorsioni, fino ad investimenti con infiltrazioni illecite in aziende, cliniche e nel settore delle costruzioni – nei verbali di Cerbo, con tante parti omissate, ci sono anche contrasti tra clan, omicidi e di presunte talpe nelle forze dell’ordine. Nella maxi udienza sono imputate 146 persone: 77 in abbreviato, 59 in udienza preliminare, mentre gli altri puntano a patteggiare.


