Giuseppe Matarazzo, pastore di Frasso Telesino, fu ucciso con due colpi di pistola all’esterno della sua abitazione la sera del 19 luglio, a distanza di un mese dal ritorno in libertà dopo aver scontato una pena di 11 anni e 6 mesi per abusi su una 15enne, poi suicida. A finire in manette Giuseppe Massaro, 55 anni, di Sant’Agata de’ Goti, e Generoso Nasta, 30 anni, di San Felice a Cancello (Caserta), già noti alle forze dell’ordine. L’auto in uso a Massaro, dotata di dispositivo Gps e a bordo della quale viaggiavano con targa occultata gli esecutori materiali del delitto, era presente la sera del 19 luglio sulla scena del crimine. Circostanza confermata anche da una testimone che avrebbe riconosciuto Nasta alla guida. L’auto sarebbe poi stata parcheggiata presso l’abitazione di Massaro. Un omicidio premeditato e su commissione per il quale erano già stati compiuti diversi sopralluoghi. I militari hanno trovato in possesso di Massaro una pistola 357 magnum detenuta legalmente e utilizzata con tutta probabilità dal killer.
Indagato quale presunto mandante Lucio Iorillo, il padre delle due minorenni vittime degli abusi per cui era stato condannato Matarazzo, che si era sempre professato innocente. Iorillo il 13 agosto fu arrestato e liberato dopo poche ore con l’accusa di alterazione e detenzione di armi clandestine, nel corso di un’attività di indagine estranea ai fatti del 19 luglio.