È già stato scarcerato il 48enne napoletano arrestato per aver maltrattato, minacciato e picchiato il figlio 15enne perché omosessuale.
L’uomo non accettava che suo figlio fosse gay così ha iniziato a perseguitarlo. Gli ha mandato minacce di morte via Whatsapp, mentre era a scuola. Lo ha colpito con una chiave inglese al volto, alle gambe, al collo. Qualcuno, però, a scuola ha convinto il 15enne a denunciare tutto.
Picchiava il figlio perché gay, scarcerazione lampo e accoglienza con fuochi d’artificio per il papà “orco”
L’arresto aveva messo fine ad un incubo che però ora potrebbe riprendere vigore dato che il 48enne ha fatto ritorno a casa nel quartiere Poggioreale dove, come documentato da alcuni amici del ragazzo e da membri dell’Arcigay rivoltisi al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, è stato accolto dai fuochi d’artificio per festeggiare la scarcerazione lampo.
Una festa improvvisata ed illegale che, oltre che nella motivazione, è stata scorretta anche nell’esecuzione, dato che è stata bloccata la viabilità e si è generata una situazione di potenziale pericolo.
Le parole del deputato Borrelli
Secondo chi ha conosciuto il 15enne, la liberazione dell’uomo rappresenta una minaccia in quanto il ragazzo da tempo viene maltrattato, costretto a dormire in un garage e a soffrire la fame subendo continue percosse e violenze.
“Una vicenda allucinante ed allarmante sulla quale abbiamo chiesto di indagare e vigilare. Come è possibile che sia stata scarcerato così in fretta senza approfondire la questione? Se è stato festeggiato, c’è qualcuno nel quartiere che lo appoggia? Occorre svelare tutti i retroscena e liberare il 15enne da quest’incubo. Non c’è tempo da perdere”, queste le parole di Borrelli.