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giovedì, Maggio 2, 2024
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Pillola anticoncezionale gratuita, arriva il dietrofront dell’Aifa: i motivi

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Dopo la buona notizia arriva la ‘fumata nera’ da parte dell’Aifa sulla pillola anticoncezionale, il farmaco non sarà, almeno per ora, reso gratuito a tutte le donne. Lo scorso 21 aprile era stato il Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa ad aver dato l’ok per rendere gratuito l’anticoncezionale per tutte le donne, ma ora l’agenzia italiana del farmaco sostiene di aver bisogno di ulteriori elementi per deliberare.

La scelta dell’Aifa

La scelta aveva già destato svariate polemiche; il costo per lo Stato al fine di rendere gratuito l’anticoncezionale alle donne di tutte le fasce d’età era di circa 140milioni di euro l’anno. Ieri arriva il  dietrofront del Consiglio d’amministrazione dell’Aifa che in una nota spiega: “Preso atto che le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità non sussistono gli elementi essenziali per deliberare“.

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Le ipotesi sulla pillola anticoncezionale 

L’Aifa ha sottolineato che quello di ieri non è un né ‘no’ definitivo né tantomeno un ‘capitolo chiuso’; Il Consiglio fa infatti sapere che si impegnerà per dare luogo ad un tavolo di confronto e d’accordo tra i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni. Il Cda sta infatti lavorando ad alcune ipotesi sostitutive. Sul tavolo si stila infatti la possibilità di prevedere la gratuità della pillola per tutte le donne in età fertile, o quella di restringere il campo a coloro che si trovano in condizioni di disagio economico oppure ancora, come avviene in alcuni Paesi europei, di renderla gratuita solo per le giovani fino a 19/26 anni.

Il tema ha suscitato diverse opinioni; c’è chi si schiera contro la misura perché sostiene che siano in contrasto con la direzione data dal governo di investire i fondi per dare un nuovo impulso alla natalità, tra questi compare il nome di Pro Vita & Famiglia. I professionisti del settore però pare non siano per niente d’accordo con la tesi della “natalità”. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi sostiene infatti che si tratti di “un provvedimento condivisibile, che riduce le ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute“. Della stessa opinione pare essere l’Associazione italiana per l’educazione demografica che sostiene che la gratuità della pillola “rappresenterebbe un ritorno al futuro. Nel senso che fino al 1993, ovvero fino a 30 anni fa, la contraccezione era già gratuita, e questo ha contribuito anche alla sua conoscenza e diffusione tra le donne italiane“.

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