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giovedì, Aprile 25, 2024
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Polizia Penitenziaria sotto attacco, due molotov contro le auto degli agenti fuori al carcere

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Grave episodio contro le forze dell’ordine a Roma. Le auto private di due appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Rebibbia sono state bruciate a seguito di un lancio di molotov e distrutte dalle fiamme appiccate nella notte da ignoti. A rendere nota la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che esprime “solidarietà alle due colleghe” ed auspica che si faccia luce sull’inquietante episodio.

“Quel che è avvenuto questa notte nel parcheggio delle auto private del personale in servizio nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma merita di essere approfondito con estrema attenzione. Va chiarito se, come sembra, si è trattato di una vera e propria intimidazione ai danni di due poliziotte penitenziarie del carcere romano da persone non identificate, che hanno incendiato le auto nella notte. Auspico che le indagini facciano piena luce su questo grave e inquietante episodio”, la dichiarazione del Segretario Generale del SAPPE Donato Capece, che stigmatizza come, “dopo le gravi vicende di Santa Maria Capua Vetere, sono state molte le prese di posizione inneggianti all’odio verso il Corpo di polizia penitenziaria ed i suoi singoli appartenenti da parte dell’area extraparlamentare ed antagonista in tutta Italia”. “La Polizia penitenziaria è e rimane un Corpo di Polizia dello Stato sano e fondamentale a garantire l’ordine democratico e la sicurezza dei cittadini”, conclude Capece dopo la notte di fuoco.

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Il vile incendio delle autovetture private di due Poliziotte penitenziarie avvenuto nella notte all’interno del parcheggio riservato al personale della Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia è atto gravissimo, di vera e propria violenza, che si unisce a una molteplicità di intimidazioni, fatte anche di scritte sui muri delle città, volantinaggio e telefonate minatorie. Il segnale sembra chiaro, dalle parole si sta passando ai fatti”.  

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, a seguito dell’incendio di due autovetture di altrettante appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria avvenuto la scorsa notte presso il carcere femminile di Roma Rebibbia. Il fuoco sarebbe stato appiccato tramite il lancio di bombe molotov.

“Dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere e gli strumentali attacchi a tutto il Corpo di polizia penitenziaria e, più in generale, alle forze dell’ordine messo in atto con un’unica strategia, ma con differenti modalità da diversi settori e frange estremiste – prosegue il Segretario della UILPA PP –, abbiamo detto a più riprese che, da un lato, occorre un cordone di solidarietà della parte sana del Paese intorno a coloro che difendono le istituzioni democratiche e la sicurezza dei cittadini, dall’altro, necessitano interventi concreti da parte del Governo e dei Ministri dell’Interno e della Giustizia anche per rafforzare il controllo dei luoghi sensibili e la protezione degli operatori più esposti”.

“Ovviamente, non siamo ancora in grado di pronunciarci con certezza circa la matrice del gravissimo atto intimidatorio e dei suoi obiettivi, ma le circostanze di tempo e di luogo unite ad altri possibili indizi, quali per esempio la scritta comparsa due giorni fa in Via Prenestina, lasciano pochissimo spazio ad altre ipotesi. La netta sensazione, e ci auguriamo di sbagliarci, è che qualcuno stia pensando di passare dalle parole ai fatti. Per questo, oltre a tutti gli interventi che già abbiamo indicato in favore del Corpo di polizia penitenziaria, – conclude De Fazio – chiediamo che venga immediatamente disposto un servizio di vigilanza e pattugliamento esterno delle carceri più esposte e dei luoghi penitenziari sensibili, nonché adeguati servizi di protezione in favore degli operatori più a rischio”.

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