Si stava preparando a vendere i fuochi d’artificio sulla sua bancarella e, per questo, sarebbe stato costretto a pagare il pizzo agli affiliati del clan Troncone. L’ambulante ha raccontato le minacce estorsive subite proprio il 31 dicembre 2024: La vittima dell’estorsione ha parlato delle minacce subite proprio il 31 dicembre 2024: “Ho allestito una bancarella per fuochi d’artificio per bambini a Fuorigrotta, precisamente in via Giacomo Leopardi di fronte alla Cumana. Ad un certo punto, in mattinata, si sono avvicinate a me due persone a bordo di due motorini, che conosco con i nomi di Valerio Guerra e Alfredo, di cui non conosco il cognome, le quali mi dicevano di preparare delle buste di fuochi d’artificio per i bambini che avrebbero ritirato successivamente e senza pagare. Poco dopo, passava un’altra persona, a bordo di un motorino, che conosco con il nome di Peppe Scala, la quale mi diceva che sarebbe passato più tardi a ritirare 150 euro da ogni bancarella“.
Oltre la parole dell’ambulante, gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate davanti alla bancarella di fuochi d’artificio. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Bagnoli e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli
Colpo al clan Troncone, pizzo alle bancarella a Fuorigrotta
Nel corso del blitz del weekend sono stati arrestati Alfredo Graziano, Valerio Andrea Guerra, Giuseppe Marco Scala, Antonio De Monte, Antonio Trito e Mattia Maiorino. I sei destinatari delle misure cautelari sono tutti appartenenti al quel che resta del clan Troncone, falcidiato dagli arresti e dalle inchieste.
Il boss Vitale Troncone e suo figlio Giuseppe sono in carcere proprio nell’ambito dell’indagine sulle estorsioni ai danni degli ambulanti che vendevano sigarette di contrabbando e gadget in occasione delle partite del Napoli all’esterno dello stadio Maradona.
Il pestaggio del gruppo Scodellaro
Il pizzo imposto ai venditori ambulanti di botti per il Capodanno 2025 ha fatto anche registrare lo scontro tra quel che resta dei Troncone e un gruppo ribelle formato da giovanissimi, quello degli Scodellaro. Alla vigilia di Capodanno uno dei ragazzi appartenenti agli Scodellaro, infatti, è stato pestato dal clan proprio per ragioni legate al controllo delle bancarelle nel quale i baby camorristi intendevano inserirsi. Dopo l’aggressione uno degli esponenti dei gruppo Scodellaro, quello picchiato, dopo avere imposto ai venditori di fuochi di artificio di non pagare le tangenti imposte dai Troncone si è vendicato picchiando colui che stava riscuotendo il pizzo per i suoi rivali.