Sangue e minacce. Quelle che fino a qualche giorno fa erano il ‘pane quotidiano’ della mala dei Quartieri spagnoli. Fino appunto all’operazione che ha posto fine alle velleità del triumvirato guidato dai ras Eduardo Saltalamacchia, Vincenzo Masiello e Antonio Esposito. Insieme a loro il gruppo Furgiero-Avoletto di Vico Canale Taverna spenta, la famigerata piazza di spaccio della ‘Sposa’: proprio questo gruppo fu protagonista di un ferimento ai danni di Domenico Masi.
È il 17 maggio del 2020 quando Masi accompagna Paolo Pesce, ex ras delle Teste Matte, in una stesa alla ‘Sposa’. Obiettivo del raid l’abitazione del ras Carmine Furgiero ‘o pop. Un affronto vero e proprio che non resterá impunito ma che verrà vendicato con l’agguato ai danni dello stesso Pesce e di Masi che finirà in ospedale rischiando la vita.
Lo scontro tra il capo delle Teste Matte e i Furgiero-Avoletto nasce dal mancato pagamento degli incassi della piazza e, per come ricostruito nell’ordinanza eseguita qualche giorno fa nei confronti di 53 indagati, da alcuni schiaffi che Gennaro e Ciro Masiello avrebbero dato allo stesso Pesce. La reazione del gruppo, spalleggiato dal triumvirato, non si fa attendere con l’intero gruppo che tende un agguato a Pesce e Masi. Per il ferimento di quest’ultimo è indagato Tesema Aluma, il famigerato ‘Alessandro’ facente parte del braccio militare dei Furgiero-Avoletto.