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lunedì, Giugno 17, 2024
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Omicidio Giulia Tramontano, al processo svelate cause della morte

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Nel corso del processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne originaria di Sant’Antimo uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, sono emerse le cause che hanno portato alla morte della giovane e del figlio che portava in grembo.

“Non c’è alcun tipo di lesioni autoprodotta da Giulia, non c’è nessun tentativo di difesa, l’impressione è che lui l’abbia colpita da dietro, quando le era alle spalle”. Ha spiegato nell’aula della corte d’assise di Milano il medico legale Andrea Gentilomo, che ha aggiunto che “l’impressione» è che Giulia sia stata colpita alle spalle. A renderlo plausibile, le parti del corpo in cui è stata ferita: il collo, la base del collo e la parte superiore del torace, tutte raggiungibili tranquillamente da una persona che sta alle spalle”.

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L’altro medico legale, Nicola Galante ha speigato che “Giulia Tramontano è morta a causa di una massiva emorragia acuta provocata da lesioni vascolari cervico-toraciche inflitte con un’arma da taglio”.

Al Processo: “Giulia Tramontano colpita con 37 colpi”

Giulia è morta per emorragia e per una serie di lesioni vascolari che hanno interessato la zona del collo e quella toracica con le coltellate alla carotide e una lesione alla vena succlavia che hanno portato ad un rapidissima perdita di sangue.

Insomma Alessandro Impagnatiello avrebbe inferto 37 colpi alla 29enne, di cui 24 «nell’area cervicale», mentre le tre lesioni sul volto sarebbero dovure al tentativo di voltarsi della donna al momento dell’aggressione armata.

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