Non è stata concessa l’ integrazione all’incidente probatorio chiesta dalla Procura di Napoli nell’ambito del procedimento giudiziario che vede imputato un carabiniere accusato dell’omicidio volontario aggravato del 14enne Ugo Russo, colpito a morte, con la pistola di ordinanza, la notte tra il 29 febbraio del 2020, nella zona di Santa Lucia, a Napoli, mentre cercava di rapinare l’orologio al militare. Lo ha deciso il gup di Napoli Tommaso Perrella che ha ritenuto insussistenti i presupposti per accordare l’ulteriore approfondimento. Il giudice ha quindi rinviato l’udienza preliminare al 23 maggio per la discussione.
Il collegio difensivo è invece composto dagli avvocati Mattia Floccher, Roberto Guida e Enrico Capone.
“Inquietudine” è stata espressa in una nota comitato “Verità e Giustizia per Ugo” che stamattina ha presidiato uno degli ingressi del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli: “Oggi non possiamo che manifestare la nostra forte inquietudine – dice in una nota il comitato – sul fatto che in mancanza di prove e fatti nuovi sia il Pm a chiedere un supplemento di indagine rispetto a quanto realizzato in sede di incidente probatorio e che ha portato gli stessi pubblici ministeri a formulare l’accusa di omicidio volontario”. “Si tratta – conclude il comitato – di perizie che sono state già oggetto di una lunghissima valutazione da parte loro”.