Maltrattata, offesa, e umiliata dalla madre e dal fratello, con il padre che stava a guardare e acconsentiva. E’ la drammatica vicenda avvenuta a Qualiano, nel Napoletano, che oggi ha portato in carcere la madre e il fratello della vittima, di 46 e 22 anni; il papà 50enne è stato posto ai domiciliari. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli Nord ed eseguite dai carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania.
L’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco, è partita dalla denuncia resa dalla ragazza ai carabinieri della stazione di Qualiano. A convincere la giovane a raccontare l’incubo vissuto, i responsabili di un centro antiviolenza in cui la ragazza si era rifugiata dopo essersi allontanata da casa.
Le violenze sono andate avanti da quando la ragazza aveva 7 anni, oggi ne ha 20. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e spinto la vittima a denunciare è stato l’ultimo episodio avvenuto lo scorso novembre quando fu scaraventata dalle scale dal fratello.
Le indagini dei carabinieri a Qualiano
Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
Le indagini, condotte dalla Stazione Carabinieri di Qualiano, diretti dal maresciallo Pasquale Bilancio, sono scaturite dalla denuncia sporta dalla figlia e sorella degli arrestati che, dopo essersi allontanata da casa per rifugiarsi in un centro antiviolenza, ha ricostruito il tormentato rapporto di convivenza vissuto in famiglia. Ha riferito, in particolare, di essere sottoposta a maltrattamenti fisici e psicologici da parte della madre consistiti in offese, insulti e minacce nonché gravi violenze fisiche perché provvedesse a sbrigare le faccende domestiche. Ha raccontato, inoltre, di essere stata costretta a lasciare gli studi e che, talvolta, non le veniva neppure consentito di far rientro a casa, rimanendo quindi senza cibo e obbligata a pernottare all’aperto.
Le stesse violenze erano state perpetrate nei suoi confronti dal fratello maggiore che, in un caso, l’aveva scaraventata dalle scale.
Le vessazioni erano avvenute anche in presenza del padre che non interveniva davanti a tali comportamenti.
Il racconto della ragazza ha trovato riscontro anche negli elementi forniti da persone informate sui fatti nonché nelle conseguenze psicologiche da lei accusate e nei referti medici acquisiti.

