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Scarcerato Antonio di Donato, 23enne di Giugliano, finito in carcere con l’accusa di aver rapinato, insieme ad altri complici, la gioielleria Cresci a Sant’Antimo. Il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, presidente Antonio Di Matteo, ha concesso al giovane la misura alternativa della semilibertà, accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello.
Il giovane era stato condannato in primo grado dal GUP di Aversa ad una pena di 6 anni per rapina, porto e detenzione di arma da fuoco e ricettazione della vettura. La VII sez. della Corte di Appello di Napoli ha ridotto la pena a 4 anni e 4 mesi di reclusione solo per rapina e ricettazione del veicolo, assolvendolo dunque dall’accusa di porto e detenzione di arma da fuoco. Il raid risale al luglio 2015 quando la banda assaltò l’esercizio commerciale a Sant’Antimo.
Di Donato fu incastrato dai carabinieri della compagnia di Giugliano, dopo accurate indagini, anche grazie ai riscontri dattiloscopici e all’uso delle immagini del sistema di videosorveglianza della gioielleria. Si finse un cliente e riuscì ad entrare nell’esercizio commerciale con la scusa di fare acquisti, ma una volta dentro cacciò la pistola e minacciò il titolare di farsi dare i soldi e i monili, per poi prendere il bottino e fuggire, facendo perdere le tracce. Fatale per il 22enne sarebbero state alcune impronte lasciate all’interno della vettura.
Non era la prima volta per Antonio Di Donato. Il giovane era già finito in manette per un episodio analogo, quando circa due anni fa era riuscito a mettere a segno uncolpo al Decò di Corso Campano, a Giugliano. Insieme ad un complice, Di Donato aveva razziato le casse, ma fu beccato dagli agenti di polizia e finì in carcere, per poi passare ai domicliari.
Di Donato era stato scarcerato poco prima dopo che era finito in manette per la rapina commessa nel supermercato. In quel caso fu scarcerato beneficiando dapprima degli arresti domiciliari e poi della sospensione condizionale della pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione per entrambe le rapine.
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