Alessandro Pastore, giuglianese del 96, era stato arrestato dopo un inseguimento da film tra le strade di Giugliano per tentata rapina, detenzione e ricettazione di arma clandestina (una pistola pronta all’uso), resistenza a Pubblico Ufficiale, detenzione di sostanza stupefacente e possesso di segni distintivi contraffatti (una paletta della Guardia di Finanza).
Il tribunale di sorveglianza di Napoli (presidente Elena Valente, magistrato Marco Puglia) ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali al giovane, accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, consentendo di scontare la pena presso un’impresa di pulizie di Napoli. Il giovane era detenuto nella casa di reclusione di Arienzo.
I fatti
I carabinieri di Giugliano stavano girando in borghese per un servizio anti-rapina. Arrivati in via Frezza, incrociano due ragazzi a bordo di uno scooter: entrambi indossano caschi e scalda-collo ed il mezzo è senza targa. Insospettiti decidono di tallonare i ragazzi.
Nel frattempo i due giovani passano davanti a una farmacia affollata, rallentano e guardano all’interno ma poi proseguono fino ad arrivare nei pressi di una tabaccheria dove decidono di fermarsi. Quando il passeggero scende dal mezzo, mette mano alla tasca, dove nasconde una pistola, e a quel punto i militari si qualificano e intimano l’alt ai due, mentre l’auto “civetta” si piazza davanti allo scooter. I malviventi scappano e parte l’inseguimento tra sorpassi e manovre pericolose per le vie di Giugliano. I carabinieri riescono però a fermarli e ad arrestarli, ponendo fine a quella folle corsa.
Iniziano le perquisizioni e gli accertamenti. L’arma lanciata da uno dei due viene recuperata dai militari: si tratta di una pistola Beretta modello 34 calibro 7.65 con matricola abrasa e 5 colpi nel caricatore.


