VIRGILIO era stato tra gli attori principali del commercio clandestino di bionde degli
anni ‘90, accumulando un ingente patrimonio.
A lui risulta riconducibile un’azienda di Casoria (NA), attiva nel commercio di
autoveicoli, cautelata in sequestro.
Pietro Virgilio fu arrestato dai carabinieri a Leporano, in provincia di Taranto. I militari avevano appreso da una fonte confidenziale che Virgilio si nascondeva nel tarantino dopo un periodo trascorso all’estero. Sull’uomo, originario del quartiere Secondigliano di Napoli, sin dal 2000, pendevano numerosi ordini di carcerazione per condanne a complessivi nove anni di detenzione per associazione mafiosa finalizzata al trasporto, lo sbarco, l’ introduzione nel territorio italiano di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri. Virgilio era però riuscito sempre a sottrarsi alla cattura.