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lunedì, Giugno 17, 2024
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Reddito di Cittadinanza di Pasqua, scattano le prime ricariche delle card

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Oggi i beneficiari del reddito di cittadinanza alla prima ricarica riceveranno la ricarica, quindi 2 giorni prima di Pasqua. Invece per gli storici l’accredito avverrà il 27 aprile. Alcuni dei percettori del Reddito di cittadinanza potrebbero ricevere una brutta sorpresa ad aprile.

Sospesi i pagamenti del reddito di cittadinanza, arriva l’annuncio dell’Inps

L’Inps informa che sono ancora sospese le rate di reddito e pensione di cittadinanza per i beneficiari che non sono in possesso di un ISEE valido per l’anno 2022. Il pagamento del beneficio riprenderà, quindi, solo a seguito della presentazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica.

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Inoltre, sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), per alcuni beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza, sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali. Il debito sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa. Le operazioni di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.

Reddito di Cittadinanza, oltre 1000 furbetti scoperti nel Centro Italia: danno da 5 mln di euro

Dal primo gennaio del 2021 al mese di febbraio 2022 più di 5 milioni di euro sono finiti nelle tasche di persone che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri delle Legioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Sardegna, inquadrati nel Comando Interregionale “Podgora” e dei locali Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro che hanno denunciato 955 persone per percezione del beneficio in violazione della normativa. Dall’indagine è emerso che c’era chi aveva omesso di dichiarare di essere proprietario di beni immobili per i quali percepiva reddito, chi aveva dichiarato il falso circa la composizione del proprio nucleo familiare e relativo reddito, chi aveva dichiarato un falso luogo di residenza e chi aveva omesso di dichiarare misure di prevenzione o cautelari a proprio carico o di familiari.

Le irregolarità emerse nei comuni del Lazio, Toscana, Marche, Sardegna e Umbria sono 955, circa il 10% delle 9.575 persone controllate. Tra i denunciati ci sono 584 soggetti già noti alle Forze dell’ordine e 472 stranieri. Le irregolarità riscontrate hanno fatto emergere la cifra di 5.245.341 euro percepiti indebitamente. “Fondamentale si è rivelata la sinergia istituzionale con l’Inps che ha fornito la propria collaborazione all’Arma. All’ente previdenziale, cui è già stata data comunicazione degli illeciti accertati, spetterà inoltre avviare la procedura per il recupero della somma complessiva indebitamente percepita.

LE REGIONI DEI FURBETTI

Nello specifico, gli uomini dell’Arma nella regione Lazio, su 2.504 persone controllate che beneficiavano del reddito di cittadinanza ne hanno denunciate 543 con un ammontare complessivo di redditi indebitamente percepiti pari a 3.116.522 euro; in Toscana, su 1.810 persone controllate 153 sono risultate prive dei requisiti previsti dalla normativa con un reddito complessivo indebitamente percepito pari a 636.998; nella regione Marche, sono state 67 le persone denunciate su 1.447 controllate con 450.075 di redditi indebitamente percepiti; in Sardegna, su 3.260 persone controllate quelle denunciate sono state 163, con 863.670 euro di redditi indebitamente percepiti; infine in Umbria, su 554 persone controllate dai Carabinieri 29 sono risultate prive dei requisiti e quindi denunciate con 178.075 euro di redditi percepiti indebitamente.

I chiarimenti dell’Inps sul calcolo dell’assegno

La determinazione della rata mensile del Reddito di cittadinanza è calcolata in riferimento al “Reddito familiare”. Valore a sua volta determinato sulla base di quanto presente in ISEE come somma dei redditi e dei trattamenti esenti (non assoggettati ad Irpef), percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare. Gli importi considerati sono quelli relativi a due anni antecedenti a quello di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Pertanto, per l’anno 2022, in linea generale, si considerano i redditi e i trattamenti di tutti i componenti del nucleo percepiti nel 2020.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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