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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Reggente dei Mazzarella ucciso a Napoli, sullo sfondo i contrasti con un ras dei Contini

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C’è una traccia diretta che porta al Borgo Sant’Antonio Abate, feudo dei Contini e dell’Alleanza di Secondigliano. Una traccia diretta per definire il movente dell’omicidio di Rocco Tommaselli, il 33enne colpito a morte ieri sera nella zona delle Case Nuove e poi trasportato da ignoti e scaricato presso il pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini. Non un nome qualunque quello di Tomaselli che, nonostante la giovane età, era indicato dalle ultime informative delle forze dell’ordine come organico al clan Mazzarella. Per definire i contorni del suo omicidio bisogna però tornare indietro, a un mese fa quando sono stati arrestati Michele Mazzarella, Ciro Mazzarella e il loro cugino Salvatore Barile. Pezzi da novanta del gruppo, anzi l’intero gruppo dirigente del clan.

Nelle pagine del decreto di fermo eseguito nei confronti dei tre la prima traccia con i contrasti e le tensioni con i Bosti e i Contini e lo scenario potenziale di una nuova guerra di mala. La loro cattura ha lasciato un’ampia fetta di territorio sguarnita, fattore quest’ultimo che va a sommarsi a recenti scarcerazioni avvenute proprio nel fronte dell’Alleanza di Secondigliano con in particolare una. Si tratta di un ras con radicati contatti alle Case Nuove, legame che potrebbe averlo portato ad entrare in contrasto proprio con Tomaselli fino al tragico epilogo di ieri sera. Una traccia al momento ma che potrebbe indirizzare gli investigatori (il condizionale è d’obbligo) verso la pista giusta.

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