In merito all’ipotesi di una ‘discriminazione territoriale‘, il ministro Francesco Boccia ha respinto l’opzione di controlli sanitari, ma l’obiettivo è di evitare strappi. Secondo quanto trapela, una soluzione potrebbe essere quella di una breve quarantena per chi va in alcune aree del Paese.
Saranno i risultati del report di venerdì ad indicare la strada da seguire. Ventuno indicatori mostreranno quale sia l’evoluzione del contagio in Italia e quali siano le scelte migliori. I dati riguardanti la Lombardia, con un numero di nuovi contagiati sempre alto, nei giorni scorsi avevano però fatto ipotizzare una riapertura ritardata, anche tenendo conto del muro alzato al Centro-Sud, che potesse riguardare anche il Piemonte.
Le parole dell’esperto: “Riapertura regioni è sfida determinante”
“Con la prossima settimana – ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro – ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai“. Quindi, l’obiettivo è di “controllare eventuali focolai” e poter “adottare misure che superino le dimensioni regionali”.