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sabato, Aprile 20, 2024
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Rione Traiano sotto assedio, maxi blitz contro i Cutolo della ’44’

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Questa mattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno proceduto all’arresto di 11 persone (9 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) ed alla sottoposizione all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di un’altra persona, poiché ritenute gravemente indiziate dei delitti di associazione di tipo mafioso, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, di tentato omicidio e di porto abusivo di armi. Delitti tutti commessi al fine di agevolare gli scopi criminali del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Cutolo, radicato ed operante nel Rione Traiano, nell’area occidentale della città di Napoli.

Catturato anche il figlio del boss ‘Borotalco’

Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una complessa attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Napoli – Bagnoli e coordinata dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Napoli, che si inquadra in una più ampia strategia di contrasto ai gruppi camorristici operanti nell’area flegrea, sotto l’influenza dello storico cartello della criminalità organizzata denominato Alleanza di Secondigliano. I dati probatori a sostegno dell’emissione dell’ordinanza cautelare hanno permesso di ricostruire l’esistenza e l’operatività del gruppo camorristico capeggiato da Gennaro Carra, Vincenzo Cutolo (figlio di Salvatore e di Giuseppina Ostinato) e di  Francesco Pietrolungo nell’area territoriale del Rione Traiano, facendo luce sulle dinamiche e sulle finalità associative (traffico di stupefacenti ed estorsioni), nonché sulle modalità di gestione della “cassa comune”, funzionale anche al mantenimento degli affiliati detenuti e dei loro familiari.

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Il tentato omicidio Minichini

In particolare, è stato ricostruito un consolidato sistema di approvvigionamento e smistamento di sostanze stupefacente che, attraverso la gestione delle “piazze di spaccio” ubicate nel Rione Traiano, permetteva di commercializzare al dettaglio ingenti quantitativi di droga (cocaina, marijuana hashish). Il provvedimento cautelare, inoltre, prende in esame gli elementi di prova raccolti a fondamento della responsabilità degli indagati, intranei al predetto gruppo camorristico, per il tentativo di uccidere Francesco Minichini, in quanto appartenente all’avverso gruppo criminale facente capo a Marfella Giuseppe, da inquadrarsi nell’ambito della contrapposizione armata tra le due organizzazioni camorristiche per il controllo delle attività illecite nel Rione Traiano.

Ordinanza anche per il reggente dei Sorianiello

Tra gli indagati tratti in arresto, vi sono Giuseppe Mazzaccaro, elemento di vertice del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Sorianiello, quale fornitore di sostanza stupefacente attivo nel Rione Traiano e Antonio Calone (detto “Tonino di Posillipo”), affiliatosi con ruolo apicale al gruppo riferibile alla famiglia Cutolo, pur conservando il controllo criminale del quartiere di Posillipo.

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