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Rischio scissione nel clan Mazzarella: “Quello è uno sporco”

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Non un gruppo granitico come volevano far pensare. Non un clan unito sotto un’unica egida come desiderava l’allora reggente. Anche nel clan Mazzarella non mancavano i malumori e vi era il concreto rischio di una scissione interna.

Questo il clamoroso dato che emerge dalla lettura della maxi ordinanza che qualche settimana fa ha portato in carcere il nuovo corso del clan. Tra gli arrestati anche Luciano Barattolo, neo reggente del gruppo e ‘causa dei malumori’ di una parte degli affiliati e in particolare dei Buonerba di via Oronzio Costa.

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Rischio scissione nel clan Mazzarella: “Quello è uno sporco”

Dopo il fermo di Michele Mazzarella, Barattolo assunse la guida del gruppo ma da alcune intercettazioni del 2023 emerge un quadro tutt’altro che idilliaco. Questo in relazione ad attriti provocati dalla divisione delle quote degli affari illeciti al Mercato e alla Maddalena tra lo stesso Barattolo e i Caldarelli.

In quell’occasione Eduardo Buonerba asseriva di essersi confrontato con Umberto Caldarelli con cui era convenuto che di Barattolo non ci si poteva fidare. In un passaggio viene evidenziato che “Buonerba e il cognato Salvatore Di Caprio proprio per i conflitti con Barattolo ipotizzavano di separarsi definitivamente dal clan Mazzarella non appena Giuseppe Buonerba fosse uscito dal carcere”.

Lo steso Eduardo Buonerba, in un’altra intercettazione, esprimeva con la moglie tutta la sfiducia verso la leadership di Barattolo: “Quello è uno sporco” per poi replicare qualche giorno dopo con il cognato: ”Se io attualmente devo andare a menare una botta per farmi poi trent’anni senza manco una lira non ne vale più la pena. Quando esce lui si traccia una linea a terra, si fa un’imbasciata, si mette una linea e vediamo come fare”.

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