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venerdì, Marzo 29, 2024
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Lavoratori in nero nel noto ristorante a Napoli: “Li ha portati Tony Colombo”

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Dieci persone beccate a lavorare, senza contratto: queste le accuse al titolare del ristorante “Riva” a Marechiaro ex “Giuseppone a Mare”. L’uomo che dovrà pagare sanzioni penali ed amministrative per oltre 100mila euro. Il blitz dei carabinieri nel noto locale di via Ferdinando Russo a Posillipo è avvenuto venerdì in due diverse tornate, prima e dopo la cena-esibizione del neomelodico Tony Colombo. I militari avrebbero trovato camerieri, chef e addetti alla cucina tutti “in nero”. Tra loro, anche due beneficiari di reddito di cittadinanza.

“I dipendenti per i quali sono stato denunciato, non appartengono al ristorante e non sono lavoratori di cui sono responsabile”, ha dichiarato al Mattino Gabriele Capparelli, il 31enne amministratore unico del Riva Restaurant. “Il personale che è stato accertato come non regolare, apparteneva al gruppo di Tony Colombo e non erano miei dipendenti, così come nell’ambito delle autorizzazioni, il locale era in piena regola”, aggiunge.

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“Il ristorante è a norma sotto tutti gli aspetti e di sicuro la nuova gestione del locale, è particolarmente attenta alla legalità”. Capparelli spiega anzi che è grazie a lui che i parcheggiatori abusivi siano andati via dalla zona. “Dimostreremo di essere in piena regola”, ha infine aggiunto.

I CONTROLLI DEI CARABINIERI

I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno effettuato un servizio a largo raggio volto al controllo delle attività commerciali. Durante le operazioni i militari della stazione di Posillipo insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Napoli hanno denunciato a piede libero il titolare di un ristorante a via Ferdinando Russo.

Diverse le normative violate sulla sicurezza dei lavoratori. I militari hanno trovato all’interno del locale ben 10 lavoratori in nero e 2 di questi erano anche percettori del reddito di cittadinanza. Sono stati segnalati all’Inps. Per il 31enne titolare dell’attività commerciale oltre alla denuncia a piede libero anche sanzioni penali e amministrative per più di 100mila euro.

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