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domenica, Giugno 30, 2024
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Valeria morta di meningite a 27 anni, tre medici rinviati a giudizio

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Avevano scambiato una meningite per il mal di testa. Una diagnosi sbagliata, che è costata la vita a Valeria Fioravanti, la 27enne deceduta per meningite nel gennaio del 2023 dopo essere stata visitata in diversi ospedali e strutture sanitarie di Roma.

A distanza di più di un anno dal suo decesso, il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a giudizio tre medici accusati di omicidio colposo per la morte della giovane. Il processo è stato fissato al 16 settembre del 2025 davanti al tribunale monocratico.

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Valeria morta di meningite a 27 anni, la diagnosi sbagliata in quattro ospedali diversi

Nel dicembre 2022 la giovane si era recata in un ospedale perché accusava fastidi dopo la rimozione di un ascesso. Secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe iniziato il 25 dicembre quando la 27enne è stata operata in un noto ospedale romano. Due giorni dopo le dimissioni, la ragazza sarebbe andata al pronto soccorso di un altro nosocomio, accusando un forte mal di testa, dolori alla schiena e al collo. Le sarebbe stata diagnosticata una forte cefalea e per questo sarebbe stata dimessa con la prescrizione di antinfiammatori. Il dolore sarebbe poi peggiorato.

Altra visita nello stesso ospedale, altra diagnosi errata. Al terzo nosocomio visitato la risposta è stata: protrusione alla colonna vertebrale e la cura con un collare per una settimana. Valeria, secondo il racconto dei familiari, avrebbe però continuato a peggiorare. Al quarto tentativo, i medici avrebbero capito che si trattava di una meningite batterica. La 27enne è stata a quel punto sottoposta a un esame del midollo, che avrebbe confermato il sospetto, ma ormai era tardi. La ragazza è entrata in coma e, nonostante un’operazione, è morta il 10 gennaio 2023.

Via al processo, tre medici indagati per omicidio colposo

Oggi il giudice ha mandato a processo tre medici, uno del Policlinico Casilino e due dell’ospedale San Giovanni accusati di omicidio colposo: in particolare la procura contesta, a vario titolo, di aver sottovalutato il quadro clinico e di non aver effettuato una valutazione neurologica approfondita. L’udienza è stata fissata per il 16 settembre 2025 davanti al giudice monocratico.

”Siamo soddisfatti. Valeria ci manca come l’aria, siamo fiduciosi per il corso della legge, i magistrati stanno lavorando con molta cura senza tralasciare niente – hanno commentato i genitori della 27enne –. È evidente l’errore che è stato fatto dai medici, Valeria non è stata messa sotto osservazione. Non hanno provato a curarla, le hanno dato un antidolorifico, non ci sono parole…una ragazza che va al pronto soccorso per quattro volte, sempre in condizioni peggiori, ogni volta le hanno cambiato cura, in 15 giorni sono riusciti a ucciderla”.

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