Amir Rrahmani, difensore centrale del Napoli, è ancora schiavo dell’infortunio rimediato ad inizio settembre. Il kosovaro però, ha rassicurato i tifosi attraverso un’intervista presso i microfoni di “Cronache di Napoli”, parlando dell’infortunio e della prolificità degli azzurri in attacco dopo la sua assenza: “Sto meglio e sto lavorando per cercare di rientrare il prima possibile. Non sappiamo ancora in quale partita potrò rientrare ma dobbiamo essere preparati e soprattutto non rischiare nulla. Sono fermo da tanto tempo e perciò bisogna fare le cose con calma. E poi non è importante in quale partita ma che io rientri il prima possibile e soprattutto che sia sicuro in campo. Non è una questione di Rrahmani o di un altro giocatore. Quando tutta la squadra difende è sempre più facile per i difensori perchè hanno meno lavoro. Poi, certo, nel calcio ci sono anche i dettagli che decidono un’azione. Una lettura difensiva più lenta determina magari un gol e, quindi, l’esito di una partita. Non c’è insomma un segreto ma state sicuri che se la squadra ha una efficace fase difensiva tutto in campo diventa più semplice”.
Rrahmani a Cronache di Napoli: “Il secondo scudetto è stato più intenso”
Amir Rrahmani, ha continuato poi la sua intervista parlando della sua veste da leader dopo ormai sette anni a Napoli e dei due scudetti vinti in maglia azzurra: “Sì, mi sento leader. Perché, vuoi o non vuoi, sono da tanti anni a Napoli e ad avere questa ‘anzianità di servizio’ siamo pochi. Poi ovviamente ognuno ha la sua responsabilità di essere leader, ognuno lo è a modo suo: qualcuno lo è in maniera più ‘rumorosa’, qualche altro lo è invece in silenzio. Ma alla fine siamo accomunati tutti dall’idea di portare sempre più in alto il Napoli. Il primo scudetto è stato divertente perché avevamo un vantaggio importante in classifica e non avevamo tante pressioni, direi che ce lo siamo goduto. Invece il secondo è stato molto difficile ma più intenso. Naturalmente tutti e due hanno la loro importanza nella mia vita perché è la prima volta che ho vinto uno scudetto in Italia. E poi vincerne due in cinque anni è una cosa grande. Perché sappiamo tutti che quando lo vince una squadra del Sud vale di più”.

