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“Se muore questo siamo morti”, le parole del reggente Abbinante sul capopiazza Mari

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Un soprannome che indicata una persona con ottime doti organizzative e polso fermo nella gestione dei suoi sottoposti, ‘o tenente. Salvatore Mari non è un militare, bensì, un importante capopiazza del clan Abbinante con un lunga esperienza criminale a Scampia.

Inizialmente affiliato al clan Amato-Pagano, sottogruppo dei Notturno, ‘o Tenente si è sempre occupato della gestione della piazza di spaccio della 33. Le indagini svolte nell’ultima inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli hanno accertato il suo pieno inserimento nel clan Abbinante.

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Alla luce della lunghissima esperienza nel campo dello spaccio, Mari è stato praticamente incaricato di gestire la piazza di spaccio della 33 nella quale ha organizzato e rifornito i pusher privati i quali periodicamente presentavano un rendiconto ai vertici del sodalizio criminale.

Le parole del reggente Abbinante su Mari 

La scelta di affidare a Mari il ruolo di capopiazza è stata motivata dalla necessità di evitare un coinvolgimento diretto e riconoscibile dei capiclan, comunque, dalle intercettazioni emerge il loro pieno inserimento nell’associazione di stampo camorristico.

C’è una intercettazione ambientale, risalente al marzo 2018, in cui il reggente Arcangelo Abbinante conferma lo stretto legame con Mari e i guadagni dallo spaccio di circa 10mila euro al mese. Lo stesso 36enne è consapevole che eventuali indagini nei confronti dell’ex latitante li avrebbero coinvolti “…Hai capito che se muore questo siamo morti!”

Un’altra conferma della gestione affidata dal clan Abbinante a Mari emerge dall’intercettazione in cui il ras Salvatore Iorio, parlando di droga con un uomo non identificato, ha affermato”…Si, noi qua, teniamo il Tenente che si prende tutto lui, lavora alla grande. Se non mi sbaglio lo tiene ancora adesso il Tenente“.

La cattura di ‘o Tenente risalente al 31 luglio 2024

Dal 19 luglio Salvatore Mari è stato inserito nella lista dei “latitanti pericolosi” del Ministero dell’Interno, si riteneva potesse nascondersi nel rione Monterosa, roccaforte del clan Abbinante, ma in realtà si spostava continuamente e ad arrestarlo sono stati i carabinieri del comando provinciale di Napoli.

Il 47enne, latitante dal novembre 2023 e resosi irreperibile dallo scorso 7 novembre, era sfuggito all’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta della procura partenopea, direzione distrettuale antimafia. Quel giorno finirono in manette altre 36 persone ritenute contigue al clan Abbinante e indagati a vario titolo per associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata a commettere reati di tentata estorsione e traffico di stupefacenti nell’area nord di Napoli.

La svolta nella notte

La svolta nella notte quando i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale partenopeo, con il supporto dei carabinieri della compagnia Stella, hanno rintracciato il 47enne a Giugliano mentre percorreva via Ripuaria a bordo di un minicooper giallo con altre 2 persone incensurate. L’arresto non è stato semplice. I carabinieri hanno bloccato l’auto con a bordo il 47enne non prima di aver fermato un’altra auto che fungeva da staffetta e nella quale c’erano atre 2 persone, anche loro incensurate.

I militari dell’Arma – grazie ad una complessa attività di indagine di web patrolling, attività tecniche e tradizionali – una volta preso il latitante hanno individuato e raggiunto il covo dove il 47enne si nascondeva: una villetta a Castel Volturno in provincia di Caserta. Lì i carabinieri hanno trovato altre 2 persone, anche loro incensurate, rinvenendo e  sequestrando 500 grammi di marijuana, la somma contante di 9.920 euro, un lampeggiante, manette, finte palette delle forze dell’ordine e infine alcune parti di uniformi simili alle forze di polizia. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Secondigliano a disposizione dell’Autorità giudiziaria. I 6 uomini incensurati sono stati tutti denunciati per favoreggiamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.