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giovedì, Marzo 28, 2024
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L’asse Caivano-Arzano e l’accordo sulla droga:«Era un fratello nostro»

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C’era un patto, un’alleanza d’acciaio tra i Sautto-Ciccarelli di Caivano e quelli della 167 di Arzano. A svelarlo il collaboratore di giustizia Vincenzo Iuorio, fedelissimo del ras del Parco Verde Nicola Sautto. Iuorio ha riferito delle dinamiche relative alle alleanze e ai rapporti tra i clan, soprattutto relative al traffico di sostanze stupefacenti, settore di sua diretta competenza. Dall’altro lato ha raccontato della progressiva acquisizione di autonomia dagli Amato-Pagano da parte di quelli della  167 di Arzano, in ragione della quale è stato possibile stringere l’allenza con i Sautto, nonché delle dinamiche interne al clan, apprese anche in ragione dei rapporti dì frequentazione personale con Pasquale Cristiano e suo cognato Vincenzo Mormile spiegando anche perchè i due poi ruppero con la fazione guidata da Giuseppe Monfregolo.

Il racconto dell’ex braccio destro del ras del Parco Verde di Caivano

Nel verbale del novembre 2020 Iuorio chiarisce:«Nel corso dell’incontro tra Nicola e Pasquale Cristiano parlarono prima di tutto di Arzano e si accordarono che noi avremmo rifornito le piazze di Arzano. Quindi Nicola disse a Cristiano che voleva entrare anche nel business dello spaccio a Fratta, che era stata sempre di sua competenza. Così si accordarono che solo noi del clan Sautto-Ciccarelli potevamo caricare oltre che Arzano anche le piazze di Fratta gestite dal cognato di Cristiano Pasquale. Abbiamo rifornito sia Arzano che Fratta fino a quando ci hanno arrestato. Voglio precisare come avvenne l’incontro tra Sautto e Cristiano. Ed invero, il primo incontro con Cristiano Pasquale venne fatto tramite (….) perché accadde che Genny Sautto un giorno vide Cristiano Pasquale insieme a  (…) davanti ad un concessionario che sta fuori al Parco Verde e si impressionò pensando che stavano tramando qualcosa. Fu così che Nicola Sautto chiamò (…) e gli chiese perché si vedeva con Cristiano “che stai facendo con questo, ci dobbiamo preoccupare ” e (…) disse che Cristiano Pasquale era un frate do nostro e che gli aveva detto che si voleva incontrare con Nicola. Nicola rispose che non c ‘erano problemi e che potevano incontrarsi anche subito. Nel corso dell’incontro Pasquale Cristiano disse a Nicola di aver avuto il via libera per fare la droga a Fratta da Ciccarelli Domenico Caciotta, quando era latitante. Cristiano poi divenne di casa a Caivano tanto da venire anche 5-6 volte a settimana».

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Come è nata la guerra tra i Crisiano e i Monfregolo

na guerra per procura. Così potrebbe essere definito lo scontro che da mesi sta caratterizzando l’hinterland di Napoli e in particolare i comuni di Arzano, Frattamaggiore e Frattaminore. Una guerra ‘esportata’ poi trasformatasi un vero e proprio scontro senza esclusione di colpi. C’è una data precisa da cui partire: il 4 gennaio di quest’anno. E’ quello il giorno in cui Giuseppe Monfregolo termina la sua detenzione assumendo la decisione di rompere l’alleanza con i Cristiano-Mormile, obbligandoli ad allontanarsi da Arzano. Episodio eclatante di tale frattura si era verificato qualche mese prima, a novembre 2021, quando furono esplosi da ignoti numerosi colpi di arma da fuoco nei confronti di alcuni frequentatori del Roxy Bar di Arzano, episodio a seguito del quale si verificava la morte di Salvatore Petrillo, nipote prediletto di Pasquale Cristiano. Quella morte ha rappresentato l’origine di una vera e propria faida arrivata fino a Frattamaggiore e Frattaminore. Monfregolo decise di rompere la storica alleanza scontento della gestione delle casse del clan operata dagli alleati. La sua decisione di cacciarli dalla 167 di Arzano esporterà la guerra nei comuni limitrofi.

La stesa del gennaio scorso e la ‘sfida’ di Landolfo ai Mormile

La ricostruzione di questi ultimi mesi è contenuta nel decreto di fermo che, qualche giorno fa, è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Giugliano (guidati dal capitano Andrea Coratza) a carico di sette persone indicate come facenti parte del gruppo criminale operante a Frattaminore. Vincenzo Mormile, cognato di Pasquale Cristiano, è appunto residente a Frattaminore e qui gli episodi di violenza sono iniziati proprio a partire da gennaio 2022 grazie all’operatività di Pasquale Landolfo, storico referente del boss Francesco Pezzella ‘pan e ran’ per Frattaminore nonchè alleato dello stesso Monfregolo. Secondo le ultime informative Landolfo, in seguito proprio alla rottura dei rapporti tra Monfregolo e i suoi ex alleati, avrebbe intrapreso una serie di ritorsioni nei riguardi proprio di Mormile e di soggetti a lui legati, i quali, a loro volta, avrebbero reagito con altre risposte violente verso il gruppo di Landolfo. Quest’ultimo sarebbe stato protagonista di una sfilata armata per le strade di Frattaminore  lo scorso 18 gennaio: in quella occasione Pasquale ‘o zannut (come viene chiamato), a capo di un gruppo di centauri (tutti con volto coperto da caschi integrali), e l’unico a volto scoperto, avrebbe voluto appunto lanciare un monito agli avversari dei Mormile rivendicando la sua forza intimidatrice sul territorio. Episodio seguito da una sparatoria contro l’abitazione di Vincenzo Mormile lo scorso 2 marzo: in quell’occasione le forze dell’ordine repertarono ben quattro bossoli.

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