30.3 C
Napoli
venerdì, Giugno 28, 2024
PUBBLICITÀ

Scambio di killer tra i Licciardi e i Lo Russo, prosciolto il ras Costagliola

PUBBLICITÀ

Improcedibilità. Con questa motivazione qualche giorno fa è stato prosciolto dalle accuse relative all’omicidio di Angelo De Caro il ras Carmine Costagliola conosciuto negli ambienti criminali con l’appellativo di ‘Provolino’. Il gup ha infatti stralciato la sua posizione mentre resta in bilico quella di Giuseppe Lo Russo l’ultimo irriducibile dei ‘capitoni’. I pubblici ministeri Carrano e Sepe hanno infatti chiesto il rinvio dell’udienza per attendere le motivazioni della Cassazione che si era pronunciata sul profilo cautelare e sulla mancata tempestività della riapertura delle indagini sollevata dal collegio difensivo.

L’accordo tra clan 

Il delitto De Caro e quello di Pasquale Bevilacqua sancì una sorta di accordo e scambio di killer tra i Lo Russo e i Licciardi come dichiarato dall’ex boss Carlo Lo Russo: ”Ero libero quando è stato ucciso. Mio cognato Pasquale che come ho già detto aveva dato uno schiaffo in carcere a mio fratello Salvatore, era ormai mal visto da tutta la famiglia. Quando venne scarcerato si appoggiò al lato di Giugliano tramite i Licciardi. Sapeva che lo volevamo uccidere e cercò quindi la protezione dei Licciardi. Si consideri che già da detenuto veniva mantenuto dai Licciardi. Mio fratello Peppe parlò con Vincenzo Licciardi e gli disse chiaramente che Pasquale doveva morire. O ‘Chiatto si mise a disposizione e lo uccise insieme a Gaetano Bocchetti. Con la scusa di andarlo a prendere a Giugliano dove stava appoggiato lo portarono a Chiaiano in una traversa e lo uccisero in macchina. L’ho saputo da mio fratello Peppe. Mi ha raccontato che hanno sparato entrambi sia Vincenzo Licciardi sia Gaetano Bocchetti“

PUBBLICITÀ

Lo sguardo ai Lo Russo 

Quindi Bevilacqua sarebbe stato ucciso per uno sgarro familiare, nonostante, avesse provato a rifugiarsi tra le fila degli alleati secondiglianesi. Carlo Lo Russo non avrebbe preso parte all’omicidio, anzi, come da lui stesso riferito in quel periodo per problemi personali era defilato dalla famiglia. Il pentito, però, sostiene di avere saputo del raid mortale sia dal fratello Mario che dal fratello Peppe.

“Bevilacqua doveva morire anche perché mentre era detenuto a Poggioreale con mio fratello Salvatore, aveva schiaffeggiato quest’ultimo in quanto aveva saputo che la sera prima io avevo ucciso insieme con R.D.D. Renato tale “Luigi o signore” molto vicino a lui. Bevilacqua temendo che noi lo potessimo ammazzare quando fu scarcerato si avvicinò ai Licciardi. Quindi mio fratello Giuseppe per realizzare l’omicidio si rivolse ai Licciardi. Appresi da mio fratello Giuseppe di questo omicidio“, conclude Carlo Lo Russo.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Bimbo morto annegato nel pozzo, Vincenzo gridava aiuto ai genitori

E' ancora a carico di ignoti e per omicidio colposo l’inchiesta da parte della Procura di Siracusa all’indomani della morte...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ