C’è anche un uomo ritenuto appartenente al clan camorristico dei Licciardi di Napoli tra i destinatari delle misure cautelari eseguite dalle prime ore di questa mattina dai Carabinieri del Comando provinciale di Latina, nell’ambito di una vasta indagine della Direzione distrettuale antimafia. L’operazione, che si sviluppa tra Latina e Terracina e coinvolge soggetti anche nelle province di Roma e Napoli, ipotizza i reati di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata e trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Secondo quanto comunicato dai militari, l’uomo legato al clan Licciardi – storica articolazione della cosiddetta alleanza di Secondigliano – sarebbe uno dei soggetti centrali dell’inchiesta. Il gruppo criminale era già finito sotto i riflettori all’inizio del mese con 21 arresti a Napoli ed è stato definito dal procuratore partenopeo Nicola Gratteri come una vera e propria “camorra di Serie A”.
L’indagine della Dda mira a fare luce su un sistema di rapporti criminali e interessi economici che si estende dal Lazio alla Campania. Oltre agli arresti, i Carabinieri stanno dando esecuzione anche a sequestri preventivi finalizzati alla confisca di beni immobili e quote societarie per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro, ritenuti provento o strumento delle attività illecite contestate.

