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sabato, Aprile 20, 2024
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Choc nel Napoletano: “Scendi o spariamo”. Baby gang seminano il terrore

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Le chiamano baby gang, gruppi di ragazzi tutti minorenni, che non si fanno scrupoli ad aggredire i loro coetanei (ma non solo) e poi usano i social network per rivendicare la loro forza e supremazia.
Sono ormai innumerevoli i casi in cui dietro un aggressione ci sono proprio loro. Ultima, in ordine di tempo, è quella accaduta ad Ottaviano, dove c’è una banda che semina il terrore per le strade della città.

L’accaduto

Era venerdi 29 giugno quando, dei ragazzini facenti parte di una baby gang, hanno puntato le pistole contro alcuni giovani che stavano percorrendo in scooter via San Leonardo.
Le forze dell’ordine stanno tentando di risalire ai colpevoli, ma intanto un intera città vive nel terrore delle baby gang. Risse, raid vandalici e rapine hanno trasformato in un inferno l’ultima settimana del mese di giugno.

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Sono sempre più i crimini dietro i quali si nascondono questi gruppi di ragazzini armati.

Il caso di Arturo

Il 17enne Arturo è stata una delle prime vittime della baby gang. Lo scorso 18 dicembre il ragazzo era stato ferito con numerose coltellate, anche alla gola e al torace, ed era stato ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.
Secondo gli investigatori, gli autori dell’aggressione volevano rubargli il cellulare. Il giovane ha dichiarato agli agenti che 4 ragazzini, presumibilmente minorenni, dopo avergli chiesto l’ora e averlo invitato a seguirli, a fronte del suo rifiuto, lo hanno aggredito. In particolare in due lo hanno ferito a coltellate, mentre gli altri due svolgevano la funzione di palo. L’azione violenta era durata alcuni secondi, poi la fuga.

«E’ stato tentato omicidio»

La vittima ha poi riconosciuto tutti i suoi aggressori, di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Solo uno di questi non è imputabile vista l’età di 12 anni, mentre gli altri invece sono accusati di tentato omicidio. Secondo il Gip l’intento della baby gang era quello di uccidere Arturo, che quel 18 dicembre è stato colpito da diverse coltellata al polmone ed una di queste ha rischiato di recidergli la carotide.

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