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sabato, Giugno 29, 2024
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Scomparso con il carico di borse Gucci da 500mila euro, ritrovato il cadavere

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La procura di Grosseto ha disposto l’autopsia per stabilire quando e come hanno ucciso Nicolas Matias Del Rio, il corriere di 40 anni scomparso il 22 maggio sull’Amiata con un carico di borse Gucci da 500mila euro di valore e il cui cadavere è stato trovato ieri sera in fondo a un pozzo – e non in un dirupo come nelle prime notizie dopo il ritrovamento -, nella zona di Arcidosso, in località Case Sallustri.

Il pozzo è prossimo a una villetta usata per le vacanze, che è stata messa sotto sequestro.

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La prima ricognizione del medico legale non avrebbe dato indicazioni su come sia stato ucciso il 40enne di origini argentine e nemmeno quando.

Non è chiaro se sia stato tenuto sequestrato alcuni giorni, tenuto nella villetta, prima di morire o se invece è stato ucciso subito dopo la rapina al furgone con il suo prezioso carico.

La salma è all’obitorio dell’ospedale di Grosseto. Secondo quanto emerge sarebbe stato Klodjan Gionj, l’albanese 33enne arrestato il 15 giugno mentre stava per scappare in aereo a Tirana da Ciampino, a rivelare ai sostituti procuratori Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini dove fosse il corpo dell’uomo in un interrogatorio a Regina Coeli. I pm De Marco e Lazzarini indagano su cinque persone – tre sono in carcere – a vario titolo, per omicidio volontario, sequestro di persona, rapina, danneggiamento.

La vicenda
La svolta nelle indagini della procura e dei carabinieri di Grosseto sulla scomparsa di Matias Del Rio è arrivata nelle ultime ore. Un impulso lo avrebbe dato l’interrogatorio a Regina Coeli di uno dei tre arrestati in carcere, un albanese e due turchi, che hanno residenza nei paesi dall’Amiata da tempo. Nella serata di ieri, dunque, i carabinieri hanno attivato un maxi-sopralluogo a una villetta di località Case Sallustri, utilizzate per le vacanze in montagna. In un dirupo, nelle vicinanze, c’era il corpo dello scomparso. Perché lì? Durante le indagini furono ritrovati in quel posto accessori per pelletteria che poi la stessa casa di moda Gucci ha confermato essere autentici e facenti parte del carico rapinato, destinato agli stabilimenti di Scandicci, in provincia di Firenze.

Ma c’è un altro particolare. A una di queste villette faceva da casiere, manutentore e giardiniere il padre di uno dei tre incarcerati sui quali gravano le accuse di omicidio volontario e sequestro di persona, oltre a quelle già note di rapina e danneggiamento. Sono Klodjan Gjoni 33 anni albanese, e i turchi Ozgur Bozkurt, 44 anni, e Kaia Emre, 28enne. I carabinieri li avrebbero visti bazzicare Case Sallustri nei giorni dopo la scomparsa. Alla villetta faceva lavori saltuari Niko Gjoni, padre di Klodian: ora è indagato per concorso in rapina, danneggiamento e sequestro di persona insieme a un altro parente della ‘batteria’ turco-albanese dell’Amiata, Zindan Bozkurt, legato, questo, a Ozgur Bozkurt da vincoli di parentela. Klodjan Gjoni, preso mentre stava per scappare in aereo da Ciampino (Roma), sarebbe al centro del disegno criminale.

Lui, sempre secondo le ricostruzioni, ‘aggancia’ col pretesto di un guasto al suo furgone Del Rio e lo attira nel piano ordito con gli altri. Lo fa telefonare al datore di lavoro di Del Rio, facendosi passare per ‘Goni’, sfruttando l’assonanza tra il cognome e quella di una ditta, che però è chiusa da tempo, e chiede un passaggio per completare un proprio trasporto. Ottiene l’okay dell’ignaro titolare della ditta di Del Rio, la New Futura, titolare Sergio Pascual De Cico. Gjoni, insieme a Bozkurt e Emre, avrebbero poi aggredito Del Rio in una zona isolata, di campagna e boschi, gli avrebbero rapinato il carico e poi hanno dato fuoco al furgone per cancellare le tracce. Per Nicolas Matias Del Rio il 22 maggio era il primo giorno, dopo due mesi di affiancamento, che guidava da solo il furgone. Era da poco alla New Futura. La banda di sequestratori lo ha individuato e lo ha assalito eseguendo un piano preparato bene ed eseguito a volto scoperto, l’omicidio ne è stata la conseguenza prevista. L’argentino lascia la moglie e un figlio piccolo che vivono ad Abbadia San Salvatore, versante senese dell’Amiata.

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