Luca Esposito voleva collaborare con la giustizia ma in pochi mesi ha deciso di abbandonare quel proposito dopo aver subito pesanti minacce da parte del clan Contini-Bosti. Secondo la tesi della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli sarebbe stato Patrizio Bosti, attraverso i suoi familiari, a fare pressioni sull’uomo per farlo desistere.
Per il pm il genero di Bosti avrebbe ricevuto dei telegrammi dal contento apparentemente “affettuoso”, dopodiché sarebbe tornato su i suoi passi. Il cambio radicale delle intenzioni dell’imprenditore Esposito emergerebbe da una lettera inviata alla moglie Maria Bosti, non indagata nell’ultima inchiesta, alla quale avrebbe confidato di essere stato minacciato.
Il fermo di Esposito e della moglie Maria Bosti
Tutto iniziò il 12 gennaio del 2022 quando Esposito e la moglie furobno fermati per una vicenda riguardante i falsi vaccini e i falsi tamponi di cui avevano beneficiato. Dopo i primi giorni di detenzione il genero di Bosti chiese di essere interrogando, infatti, fornì diversi spunti agli investigatori in due verbali del 2 e del 3 febbraio 2022.
La lettere di Esposito alla moglie
Il 24 maggio 2022 Esposito ha mandato una lettera alla moglie nella quale emergerebbe il suo stato di agitazione: “Non ti nascondo che sono un po’ nervoso e pensieroso Per i nostri figli, Maria tu mi hai sempre preso per matto Ma poi si è sempre numerato quello che dicevo io, oggi. Io temo che una volta fuori possono uccidermi per tutto. Quello che ho raccontato ma mi sono tolto un peso. Dallo stomaco! Maria non fidarti ti supplica altrimenti. Dovrò prendere le distanze anche da te e andarmene. Da solo una volta fuori di qui, i miei figli mi hanno raccontato di minacce subite dai tuoi cugini e da M. e F. , io qui ho ricevuto minacce da Nicola Botta (non indagato n.d.r.) che come ti ho già detto che se parlo mi impiccano o mi fanno piangere con con i figli“.
Il dietrofront di Esposito
Dopo l’iniziale decisione di pentimento Esposito sarebbe stato “avvolto” da tutti i suoi familiari i quali direttamente o indirettamente lo hanno indotto a modificare le precedenti scelte. Il cambio di rotta dell’imprenditore troverebbe riscontro in alcune missive, inviate alla moglie e sequestrate il 6 giugno 2022, dalle quali emergerebbe chiaramente la forte pressione psicologica: “E non ti dico quello che mi sono sentito dire e quella che mi hanno additato! Contro di me di te e i miei figli! Tt x rendermi debole“.