Ha commosso tutti la dichiarazione fatta domenica scorsa in tv da Nadia Toffa, la giornalista de ‘Le Iene’ ha rivelato di aver avuto un cancro e di essersi sottoposta a chemio e radioterapie. Tanti i messaggi di vicinanza e solidarietà giunti sulla pagina social della conduttrice del programma in onda su Italia Uno. Tra i più toccanti c’è quello di Elena Santarelli. La showgirl, che vive un momento difficile a causa della malattia del figlio, ha voluto mostrare la sua vicinanza a Nadia Toffa con un messaggio su Instagram: “E’ vero Nadia tu sei un esempio! Lo ripeto a tutti che mio figlio non è un malato, lui è un piccolo guerriero”.
«Sicuramente un atteggiamento positivo e da ‘guerrierà, come lei stessa ha definito i malati di cancro, aiuta ad affrontare la malattia e le sue problematiche in maniera più propositiva, senza sentirsi succube di qualcosa che spaventa anche solo a sentirla nominare. Nadia Toffa è un esempio per tutti i nostri pazienti e per i nuovi pazienti: ricordiamo che in Italia vengono fatte 1.000 diagnosi di tumore ogni giorno».
A dirlo all’AdnKronos Salute è Stefania Gori, presidente dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom), commentando l’«outing’ della presentatrice de ‘Le Ienè, che ieri ha raccontato in tv di avere un cancro e di essersi sottoposta negli ultimi due mesi a chemio e radioterapia dopo un intervento chirurgico». Possiamo ottenere buoni risultati per molte forme di tumore – evidenzia l’esperta – utilizzando la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia, che sono i trattamenti che per decenni sono stati il fondamento della terapia del cancro e che in parecchie occasione vengono ancora offerti con successo». «In Italia – sottolinea Gori – abbiamo comunque circa 300 centri oncologici specializzati che propongono anche terapie a bersaglio molecolare, o l’immunoterapia. Tutto dipende dalla singola malattia del singolo paziente. L’importante, come ha sottolineato anche Nadia Toffa, è affidarsi a uno di questi centri che offrono terapie basate sulle evidenze scientifiche, e non a trattamenti alternativi».