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venerdì, Marzo 29, 2024
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Sfollate dopo l’incendio, famiglie napoletane scrivono a Papa Francesco: “Sistemazione dignitosa”

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“Non chiediamo la luna ma una sistemazione temporanea dignitosa che ci permetta di avere la possibilità di ricostruire una vita’’. È la richiesta d’aiuto chiara ed esplicita fatta attraverso una missiva indirizzata a Papa Francesco, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai presidenti di Senato e Camera Maria Alberta Casellati e Roberto Fico nonché al governatore della Campania Vincenzo De Luca e al sindaco Luigi de Magistris da parte delle 11 famiglie della palazzina di via Caduti di Nassirya 51, nella frazione di Cavalleggeri d’Aosta, fuori casa oramai dallo scorso 24 luglio dopo l’enorme incendio che distrusse il deposito di giocattoli Gerardi&Fortuna e che ha reso inagibile lo stabile ancora oggi sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.

A seguito del rogo 32 persone in tutto sono ospiti all’interno dell’oratorio della parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria, con tutte le difficoltà logistiche del caso sebbene il quartiere di Fuorigrotta abbia mostrato grosso sostegno agli sfollati. Tra le persone costrette a dormire in parrocchia, ci sono ben 8 minori e 8 anziani costretti a convivere ogni giorno con diverse tipologie di invalidità. Ad oramai 20 giorni dai fatti, affermano nella lettera al Pontefice e alle massime autorità nazionali e locali le 11 famiglie, “nulla è stato fatto dalle varie istituzioni locali. Abbiamo interloquito con Comune, Regione e Prefettura, ma tranne qualche gesto di personale solidarietà, nulla di concreto è stato mosso. All’oggi siamo ancora accampati all’interno della chiesa Sacri cuori che gentilmente ci sta ospitando nell’oratorio’’.

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Nella lettera si legge ancora: “Abbiamo tanta dignità e altrettanta speranza ma siamo giunti al limite. Non chiediamo la luna ma una sistemazione temporanea dignitosa che ci permetta di avere la possibilità di ricostruire una vita. Abbiamo perso tutto, mura, abiti, giocattoli. Tutto’’. Nell’incontro con i funzionari della Prefettura avvenuto la scorsa settimana alla presenza di una rappresentanza degli sfollati e del presidente della X Municipalità Diego Civitillo, si è ipotizzato un possibile approdo delle 32 persone in qualche struttura ricettiva grazie ad un contributo economico da parte dell’istituzione pubblica, Regione o Comune di Napoli che sia. Nei fatti, però, nulla si è mosso su questo fronte e nemmeno risulta una risposta alla lettera delle 11 famiglie da parte del Papa, dei presidenti di Camera e Senato, del presidente del Consiglio, del governatore della Campania o del sindaco di Napoli. Ma i residenti di via Caduti di Nassirya 51 non demordono e fanno “appello’’ al “buon cuore’’ di Bergoglio e degli altri destinatari della lettera, “affinche’’ venga trovata una “sistemazione temporanea quanto prima. Abbiamo spento il fuoco, non spegnete la nostra speranza’’.

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