E’ il Lido Nettuno, in località Ischitella, al km 41+830 della Strada Statale Domiziana, lo stabilimento balneare sequestrato a esito di un’ operazione congiunta della Guardia di Finanza di Caserta, Compagnia di Mondragone, e della Capitaneria di Porto di Castel Volturno. L’inchiesta ha svelato come lo stabilimento riconducibile a Guido e Raffaele Zagaria, cugini del boss Michele ‘Capastorta’ fosse operativo e gestito dai familiari del boss.
Il ‘Lido Nettuno’ quindi è stato chiuso poiché tecnicamente occupato ‘sine titulo’. Era però perfettamente operativo con i familiari dei due fratelli che lo gestivano beneficiando della concessione di Guido Zagaria, che continuava a percepire seppur in carcere dei proventi della gestione dello stabilimento balneare. Il lido non è nuovo all’attenzione della Procura sammaritana. Già nel 2012 venne sequestrato insieme alla Società Frine Snc di cui Guido e Raffaele erano i soci.
Le indagini hanno permesso di accertare che la struttura era riconducibile a Guido e Raffaele Zagaria, cugini del boss Michele Zagaria, “Capastorta”, figura di spicco della criminalità organizzata locale. Lo stabilimento risultava operativo e gestito direttamente dai familiari del clan.
Secondo gli accertamenti, la concessione demaniale era formalmente intestata a Guido Zagaria, attualmente detenuto presso il carcere di Secondigliano e condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una circostanza anomala, poiché la normativa vigente – in base al Codice Antimafia – prevede la decadenza automatica della concessione per soggetti condannati per reati di stampo mafioso, provvedimento che in questo caso non era stato ancora applicato.


