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giovedì, Aprile 25, 2024
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Sorelle partoriscono insieme a Capodanno, la storia commovente di Valentina e Rossana

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Hanno trascorso – si può dire letteralmente – nove mesi in ‘simbiosi’, con due rispettive gravidanze portate avanti sostenendosi l’una con l’altra. È la storia di due sorelle di Barletta, 37 e 41 anni, che hanno scoperto di essere in dolce attesa nello stesso periodo. Non è questa, però, la notizia più bella: la sorpresa, infatti, è arrivata lo scorso 30 dicembre quando, entrambe, hanno dato alla luce le loro rispettive piccole nello stesso giorno. Un evento speciale che ha mobilitato l’intero personale del reparto di Ostetricia e Ginecologia del ‘San Paolo’ di Bari.

Il racconto

“Quel giorno avevamo entrambe appuntamento per il tracciato”, spiega Valentina. Durante la notte precedente, però, la sorella aveva già avvertito delle contrazioni e per questo, con tanto d’approvazione della loro ginecologa, decidono di anticipare i tempi e andare in ospedale prima del periodo stabilito. Nel nosocomio, difatti, arriva la conferma: Rossana è in travaglio e deve essere ricoverata. Stando alla procedura, viene sottoposta al primo dei due tamponi per poter accedere in sale parto. Poi, tutto d’un tratto, arriva l’altra notizia inaspettata: anche Valentina ha le contrazioni. Comincia il travaglio anche per lei e come la ginecologa aveva previsto, c’è bisogno del cesareo, che era programmato però per il cinque gennaio.

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Non c’era tempo, non potevo partorire per via naturale, per questo la dottoressa ha subito avviato anche per me il protocollo per il ricovero“. Anche per lei primo tampone anticovid rapido per correre in sala operatoria e partorire. Ma le cose si fanno complicate perché, incredibilmente, arriva un’altra notizia e di nuovo a sorpresa: Valentina è positiva al Covid. 

“È stata una doccia fredda…”

“Lì è arrivata la doccia fredda – prosegue Valentina – perché il primo tampone è risultato positivo. Eravamo state così attente durante i giorni di Natale, non avevamo visto neppure i nostri genitori, non ci potevo credere. A quel punto avrebbero dovuto trasferirmi al Policlinico, unico ospedale per le partorienti Covid. Non volevo andare in un ospedale dove non mi conoscevano, separarmi da mia sorella“.

Nello stesso momento Rossana è sala parto, mentre i genitori non possono fare altro che aspettare fuori l’ospedale.  “Ero lì in travaglio, e allo stesso tempo ero preoccupata per mia sorella, cercavo di capire cosa sarebbe successo”, racconta Rossana. Per Valentina invece non c’è tempo, la piccola sta per nascere, è necessario un cesareo e non c’è il tempo per attendere una risposto dal tampone molecolare per poi trasferirsi al Policlinico. Parte così, come predetto, la ‘mobilitazione’ del personale reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Paolo. In pochissimo tempo attrezza una sala operatoria per consentire in sicurezza quello che, almeno fino a quel momento, risulta essere un parto Covid: “La dottoressa Fumarulo si è subito attivata, ha fatto tutto il possibile per chiedere un tampone molecolare urgentissimo. E poi, ottenuta l’autorizzazione del primario, tutta l’equipe si è messa a disposizione per rendere possibile il parto: infermieri, medici, anestesisti, si sono bardati e si sono preparati all’intervento“.

“Tutti, davvero, sono stati fantastici, anche i pediatri che, dopo aver indossato tute e dispositivi di sicurezza, sono venuti in sala operatoria per visitare la bambina. Mi hanno coccolata, nonostante potessi essere una paziente Covid non mi sono sentita trattata diversamente, hanno avuto tutte le attenzioni, hanno operato in maniera meticolosa”.

Tutto è bene quel che finisce bene

Per fortuna, però, durante il cesareo si apprende che l’esito del tampone molecolare è negativo. E così, le due sorelle, diventano mamme nello stesso giorno.

“Per tutta la gravidanza – racconta la dottoressa Valeria Fumarulo – queste bambine si sono rincorse, ci chiedevamo chi delle due sarebbe nata prima. E una volta ho detto: e se nascessero lo stesso giorno? E così è stato. Certo ciò che è successo è stato impegnativo ma ha reso tutto ancora più bello, l’intero ospedale si è mobilitato. Ringrazio anche il laboratorio del Di Venere, che in un’ora è riuscito a inviarci l’esito del tampone molecolare. Queste nascite sono state il frutto di un lavoro di squadra eccellente, di una squadra meravigliosa“.

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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