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mercoledì, Luglio 16, 2025
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Sorrento, lo staffista del sindaco arrestato confessa: “Abbiamo preso una tangente”

“Quei soldi erano una tangente.” Con questa dichiarazione Francesco Di Maio, collaboratore di staff del sindaco di Sorrento Massimo Coppola, ha deciso di vuotare il sacco davanti ai magistrati, ammettendo le proprie responsabilità nell’inchiesta per corruzione che ha scosso la costiera sorrentina.

Arrestato nei giorni scorsi insieme al primo cittadino durante la consegna di 6.000 euro da parte dell’imprenditore della refezione scolastica Michele De Angelis, Di Maio ha scelto di collaborare con la magistratura. Durante l’interrogatorio di convalida in carcere, durato circa tre ore, ha ricostruito dettagliatamente i fatti, fornendo agli inquirenti nuovi elementi utili all’indagine e anticipando la sua disponibilità a ulteriori colloqui investigativi.

Secondo quanto riferito da Di Maio al Gip del Tribunale di Torre Annunziata, Emanuela Cozzitorto, e ai pm Giuliano Schioppi e Matteo De Micheli, la tangente pattuita ammontava in totale a 24.000 euro. Quella consegnata durante l’ultima cena era l’ultima tranche prevista, ma De Angelis, impossibilitato a versare l’intera somma, avrebbe portato solo 6.000 euro. Di questi, Di Maio avrebbe trattenuto per sé una quota di 1.500 euro.

A incastrare i due, però, è stata la collaborazione dello stesso De Angelis con la Guardia di Finanza. Le banconote erano state fotocopiate e le immagini consegnate ai finanzieri del gruppo coordinato dal capitano Francesco Tartaglione e dal colonnello Gennaro Pino. Il ristorante sulla collina di Sorrento, teatro dello scambio, era stato interamente “imbottito” di cimici e microcamere, con un dispositivo nascosto persino in bagno. Ogni parola, ogni gesto, è stato registrato.

Secondo fonti vicine all’inchiesta, l’imprenditore “voleva liberarsi di un peso” e uscire da quello che lui stesso ha definito il “Sistema Sorrento”, una rete di favoritismi e pressioni che gravava da tempo sulle sue attività.

Ma c’è di più. Di Maio ha anche indicato un possibile coinvolgimento di una dirigente comunale – già indagata – nella preparazione del bando per la refezione scolastica. Il bando, ha detto lo staffista, sarebbe stato costruito su misura per favorire l’imprenditore, su indicazioni dirette del sindaco Coppola.

L’intera ricostruzione fornita da Di Maio dovrà ora essere verificata dagli inquirenti, ma le sue dichiarazioni hanno già aperto nuovi scenari nell’inchiesta. Difeso dall’avvocato Alessandro Orsi, l’ex collaboratore del sindaco si è detto pronto a collaborare ancora.

Le indagini proseguono, mentre sull’amministrazione comunale di Sorrento cala una pesante ombra giudiziaria.