Fino a pochi anni fa esortava i giovani a non seguire il suo esempio. Nonostante quella chiara presa di posizione c’è chi oggi rivela che quella strategia fosse finalizzata a mascherare le sue reali intenzione, ossia riprendere il controllo dei traffici illeciti ai Quartieri spagnoli. E’ un attacco diretto a Ciro Mariano, ex boss dell’omonimo clan dei ‘picuozzi’ quanto svelato ai magistrati nei mesi scorsi da Dario Catalano, nuova gola profonda nei vicoli e soprattutto cognato del ras della Pignasecca Eduardo Saltalamacchia. Secondo il neo collaboratore di giustizia Mariano voleva continuare a dire la sua tanto che fu necessaria un’azione di fuoco da parte della federazione dei quartieri (Saltalamacchia-Masiello-Esposito) per ridimensionare le sue ‘ambizioni’. Questo il passaggio chiave:“Era mio cognato a convocare i summit, anche più volte a settimana. Saltalamacchia era molto leale nei confronti degli altri suoi sodali e quando c’era un problema che coinvolgeva gli interessi di tutti convocava i suoi alleati. Il gruppo era molto unito e per qualsiasi cosa si dovesse fare si partecipava insieme. Così è stato quando abbiamo fatto mettere da parte Ciro Mariano, che voleva comandare nel gruppo. Ricordo che eravamo una ventina di motorini e andammo a sparare sotto casa sua. Tra i partecipanti c’erano anche i “forcelliani”, ossia Domenico De Martino ’a caciotta, e tale Cedola di cui non ricordo il nome» C’era tutto il gruppo di Cucù e quello di Saltalamacchia, tra cui, oltre a me e a mio cognato, ricordo Rossi, Iaselli, Chiantese, Irollo, Gaetano Esposito, Massimo Capasso e c’era anche Vincenzo D’avino”. Interessante il ‘profilo’ di D’Avino tracciato dallo stesso Catalano:“Conta più lui che ’o cucù, ovvero Vincenzo Masiello, ed è tenuto in grande considerazione anche dagli altri clan, perché è uno che spara e uccide, parla poco e agisce, diversamente dal cucù e dagli altri, a eccezione di Giuseppe Rossi, alias boxer, l’unico in grado di tenergli testa”.
Stesa sotto casa del boss Mariano:”Voleva comandare ancora, quello fu il nostro messaggio”
RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.