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sabato, Aprile 20, 2024
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«Te ne puoi andare», commerciante convocato e minacciato a casa del reggente

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Lo hanno portato al cospetto dei vertici del nuovo gruppo che voleva prendersi tutta Miano. E senza mezze misure gli hanno fatto capire che se non avesse esaudito le loro richieste le conseguenze sarebbero state ‘imprevedibili’. Questo il ‘cuore’ nonchè il fulcro del decreto di fermo che qualche settimana fa ha portato in carcere i ras del nuovo sodalizio guidato da Giovanni Perfetto ‘o mostr e Salvatore Di Vaio, notizia anticipata da Internapoli (leggi qui l’articolo di lancio). Tutto inizia nel maggio del 2022 quando Cesare Duro, Alessandro Festa, Vincenzo Pagliaro, Cosimo Napoleone e Fabio Pecoraro conducono un commerciante, titolare di un panificio della zona, al cospetto di Di Vaio con Pecoraro che dice all’uomo:«Da ora in poi è aumentata la tassa perché teniamo troppi carcerati da mantenere. Ogni mese dovrai darci 5mila  euro per le mesate e 10 centesimi su ogni chilo di pane venduto», e a fronte della difficoltà manifestata dall’uomo di pagare una somma di danaro così ingente, lo minacciano ulteriormente rappresentandogli che se non avesse pagato, si sarebbero presi loro il giro del pane, dicendo che lo avrebbero tolto da mezzo.

La ‘convocazione’ a casa di Giovanni Perfetto

Non contenti i membri del gruppo quello stesso pomeriggio portano l’uomo al cospetto di Giovanni Perfetto, indicato come il reggente del gruppo. Pecoraro ribadisce la richiesta iniziale e cioè che da lì in avanti avrebbe pagato 5mila euro al mese per le “mesate ai carcerati” e 10 centesimi di euro su ogni chilo di pane che avrebbe venduto, quindi senza dargli alcuna possibilità di replicare lo stesso Perfetto lo congeda dicendogli «Apposto, te ne puoi andare», in tal modo costringendo l’uomo a consegnare la somma di 7mila euro il 30 maggio 2022, la somma di 1835,00 euro a titolo di tassa sul pane venduto nel mese di giugno 2022 e il l° giugno 2022 la somma di euro 3mila quale acconto sui restanti 2mila dovuti per il mese di giugno.

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La richiesta di luglio

Si arriva così alla denuncia dello scorso 5 luglio e all’emissione a tempi di record del decreto di fermo contro i nuovi ras del racket di Miano. Sono stati i poliziotti della squadra mobile (dirigenti Alfredo Fabbrocini), del commissariato Scampia (guidato da Giovanni Mandato) e i carabinieri della compagnia Vomero a spezzare sul nascere le velleità del neogruppo che voleva occupare le caselle di potere criminale a Miano e Piscinola. Gruppo capeggiato da Giovanni Perfetto (fratello di Raffaele storico ras dei Lo Russo) e Salvatore Di Vaio. Oltre a loro in manette sono finiti Cesare Duro, Alessandro Festa, Cosimo Napoleone, Vincenzo Pagliaro, Fabio Pecoraro e Raffaele Petriccione detto Rafele o’ pazz. Ad una delle vittime, un commerciante del settore del pane, era stata chiesta una tangente da 12mila euro in pochi giorni. E così l’uomo, sentitosi alle strette e impossibilitato a sostenere una richiesta estorsiva così grande lo scorso 5 luglio ha chiesto aiuto allo Stato formalizzando la denuncia ai carabinieri. Pochi giorni prima la compagna aveva chiesto uno ‘sconto’ a Salvatore Di Vaio che per tutta risposta aveva dichiarato di ‘doverne parlare con zio Giovanni’ intendendo Giovanni Perfetto con ciò confermando la nuova leadership del gruppo.

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