Esiste un forte legame tra i clan Licciardi e gli Amato-Pagano frutto sia della vicinanza territoriale che dei consolidati rapporti criminali. La diplomazia camorristica è stata raccontata da Salvatore Roselli, detto Frizione, ex ras scissionista poi diventato collaboratore di giustizia.
Sono diversi i verbali in cui il pentito svela i segreti criminali della cosca melitese e, infatti, nel luglio del 2023 ha raccontato alcuni dettagli ai magistrati della DDA di Napoli. “Conosco molti affiliati al clan Licciardi. Preciso che dal 2017 al 2020, quale referente del clan Amato-Pagano ho avuto rapporti con gli esponenti di spicco del clan Licciardi, e cioè delle vicine zone della Masseria Cardone e del Don Guanella“.
Roselli ha parlato anche della figura di Pietro Izzo, detto ‘o pompiere, accusato di aver imposto diverse estorsioni nei confronti di un imprenditore edile: “Di solito lo vedevamo sotto al palazzo di Maria Licciardi (non indagata nell’ultima inchiesta ndr) quando avevamo un incontro a casa sua. I Licciardi la tengono questa abitudine, e cioè di far trovare qualche affiliato sotto al palazzo quando c’è un incontro, per far vedere che sono uniti. Noi, invece del clan Amato Pagano non facciamo trovare nessun affiliato sotto al palazzo“.
L’influenza criminale del clan Licciardi e degli Amato-Pagano
Nell’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia viene ricostruita l’influenza criminale delle due organizzazioni criminali.
Nel quartiere Secondigliano continua l’operatività del clan Licciardi. Nonostante sia fortemente ridimensionato dalle numerose attività di contrasto, degli ultimi anni, che hanno condotto all’arresto di tutti i vertici del nucleo familiare originario.
Una delle regole stabilite dal fondatore del gruppo della Masseria Cardone prevedeva: “…Per garantire il saldo controllo dell’organizzazione, la costituzione di un vero e proprio direttorio, composto, in via prioritaria, dai membri del proprio nucleo familiare. E la successione, nel ruolo di capoclan, del prossimo congiunto più anziano che in quel momento si trovava in libertà”.
L’influenza criminale degli Amato-Pagano interesserebbe oggi i Comuni di Melito e Mugnano. Il 17 dicembre 2024, i cosiddetti Spagnoli sono stati coinvolti in un’operazione di polizia conclusa dalla DIA di Napoli. Eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare zione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altro. L’attività investigativa ha consentito di ricostruire l’attuale organigramma dell’associazione ai cui vertici si collocherebbero alcuni discendenti dei boss Lello Amato e Cesare Pagano.