Tamponi a tutti in aeroporto. Ne è convinto Andrea Crisanti, virologo e docente di Microbiologia all’Università del Veneto, già consulente del Veneto. In un’intervista al Messaggero ha espresso quelli che sono i suoi dubbi e le soluzioni che, a suo avviso, potrebbero frenare una nuova ondata di contagi da Coronavirus. «Da un mese e mezzo sto dicendo che la situazione sta sfuggendo di mano con i casi positivi di importazione. I soldi del Mes spendiamoli per organizzare un sistema di tamponi e tracciamento negli aeroporti. E lo sa cosa mi fa imbufalire? La storia di chi è andato in giro dicendo che è tutto finito, che il virus è scomparso. In questo modo, gli italiani pensano che le misure di distanziamento e le mascherine non servano più, i risultati si stanno vedendo. Una follia».
Cosa abbiamo sbagliato?
«Inizialmente non ci siamo resi conto che le misure prese per impedire che il virus arrivasse dalla Cina non erano quelle giuste».
Però questa volta non abbiamo giustificazioni: sapevamo che i casi di importazione erano un’insidia, che in molti altri paesi il virus sta circolando decisamente più che in Italia. Forse dovevamo difendere con più efficacia le frontiere.
«E tra l’altro non c’è solo chi torna dal Bangladesh, di cui si sta parlando molto. C’è l’India, c’è il Brasile, ci sono gli Usa. Il problema è gigantesco, ieri ci sono stati 250 mila casi nel mondo. Il problema esiste e va affrontato senza raccontare balle agli italiani. Gli strumenti per difenderci ci sono, ma bisogna investire quattrini, molti. Alla fine questa crisi c’è costata il 10 per cento del Pil, 170 miliardi. Ne vogliamo buttare altri 170 se l’epidemia torna fuori controllo? Allora, dico io: spendiamo tutti i soldi necessari a controllare le frontiere con i tamponi».
In che modo?
«Tamponi, quando sbarcano negli aeroporti italiani, a tutti coloro che vengono dai Paesi a rischio. Mettiamo a disposizione delle autorità il famoso Pnr, il numero che consente di capire il percorso reale del passeggero. E chi viene da una nazione dove Sars-CoV-2 è ancora fuori controllo, si fa il tampone. Punto. Non c’è altra soluzione. Dobbiamo fare questa cosa, anche se costa miliardi. Se dovessi dire come investire i soldi del Mes, non avrei dubbi: spendiamoli per i tamponi alle frontiere, basterebbe un decimo dei soldi del Mes. Inoltre, poi bisogna verificare che queste persone siano rintracciabili».
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