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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Termovalorizzatori, è scontro Salvini-M5S. “Non c’è nel contratto”. Interviene la Regione Campania

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«Temo si rischi il disastro ambientale, si rischia emergenza a livello mondiale, sia sanitaria e sociale. Non c’è programmazione e c’è incapacità» ha sottolineato Salvini. «Se uno pensa male, e non sono io, potrebbe supporre che non si è fatto niente perchè qualcuno ha interesse perchè non si faccia nulla», ha aggiunto. «È a rischio la salute dei cittadini come in nessuna altra regione italiana», ha aggiunto. «Il sindaco si oppone ai termovalorizzatori? Se li mangi i rifiuti» ha poi affermato provocatoriamente Salvini. «Non vorrei doverli imporre, abbiamo sentito tutto. Se c’è di mezzo la salute dei bimbi e c’è incoscienza da parte di pubblici amministratori allora si può anche imporre». «Stiamo parlando della salute di milioni di persone – ha aggiunto – A meno che de Magistris non sia disposto a fare un unicum mondiale e anche la Regione. Se trovano una localizzazione bene – ha concluso -altrimenti ci pensiamo noi».
«Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa regione Campania che ha sempre detto no, no, no e i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?». ha poi concluso sull’ambiente rispondendo ai cronisti che gli chiedevano della replica di Luigi Di Maio alla sua proposta di un termovalorizzatore in ogni provincia in Campania.

La replica del M5S

Le dichiarazioni del ministro Sergio Costa: “Quello che ho sempre detto, e quello per cui stiamo lavorando dal primo giorno, non cambia. 
L’incenerimento è il fallimento del ciclo integrato dei rifiuti. 
Ed è anche scritto nel contratto di governo.Stiamo lavorando senza sosta per portare l’Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall’ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo. Stiamo puntando ad una politica sulla riduzione del rifiuto alla radice.La campagna plastic free o la normativa end-of-waste, non costituiscono atti simbolici o di facciata, ma sono delle azioni concrete. Sono il futuro.Noi dobbiamo produrre meno rifiuti e quello che produciamo va riciclato o riusato. Basta con l’incenerimento. È per questo che abbiamo creato una competenza apposita sull’economia circolare, è per questo che stiamo scrivendo le norme per regolamentare l’end of waste. È per questo che vogliamo anticipare la direttiva europea sullo stop alla plastica usa e getta. Non possiamo permetterci di bruciare risorse economiche, e anche posti di lavoro, creando danni ambientali e alla salute. Come tantissimi imprenditori del settore hanno sottolineato, questa gestione virtuosa dei rifiuti è il futuro. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive nel passato. Un passato che ha mostrato tuttti i suoi limiti. Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo integrato dei rifiuti è fallito”.

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«Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo». Così il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio in un post su Facebook riferendosi, senza citarlo, alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini a Napoli.

 

La posizione della Regione

“Leggo dichiarazioni del ministro Salvini sulle questioni ambientali della Campania del tutto approssimative o non rispondenti al vero. Sarebbe opportuno che il ministro si documentasse. Gli invieremo, per spirito di servizio, il corposo dossier sullo stato delle azioni in essere inoltrato in questi giorni congiuntamente al Ministero dell’ambiente alla Commissione Ue, a motivato sostegno della richiesta di abolizione o riduzione della multa disposta negli anni scorsi dalla Corte di Giustizia.

Certo, quando un ministro dell’Interno afferma che siamo tornati al 2008, non solo capovolge la realtà, ma aiuta fattivamente chi a Bruxelles cerca argomenti per negare i tanti progressi compiuti e confermare la multa di 120.000 euro giornalieri a carico dell’Italia.

Le dichiarazioni del ministro, del tutto non veritiere, ostacolano in maniera grave l’eliminazione dell’infrazione all’Italia. C’è chi si appassiona alla demagogia eterna. Noi siamo impegnati in azione concrete: appalti in corso per la rimozione di 900.000 tonnellate di ecoballe con destinazione extraregionale; di due gare in stato avanzato per la realizzazione degli impianti di Caivano e Giugliano ove saranno trattate complessivamete 3.600.000 tonnellate di ecoballe; 200 milioni impegnati con procedure in corso per realizzare 15 impianti di compostaggio diffusi nell’intero territorio regionale; prossima fornitura di 200 compostiere di comunità in altrettanti Comuni della Regione; attuazione di un programma straordinario per l’incremento della differenziata in 25 Comuni in ritardo (la Campania è oltre il 50%, prima del Sud ed in media nazionale ). Non a caso contro questo programma c’è chi vuole tornare indietro. Ai commissariati, alle emergenze, alle collusioni con la criminalità organizzata. Altrimenti non si spiegano in poco tempo 7 incendi importanti in impianti essenziali per il ciclo dei rifiuti.

Ci aspetteremmo che il ministro dell’Interno sostenesse dalla parte giusta questa battaglia, invece di abbandonarsi a slogan da clima pre elettorale. Ci farebbe piacere che il ministro, dopo essersi documentato meglio, ci dicesse in quale altra Regione d’Italia è in corso un programma comparabile con quello che abbiamo messo in campo noi.

Chiunque abbia necessità di altre informazioni di merito le potrà ottenere anche in vista delle riunione di lunedì 19”.

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