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sabato, Aprile 20, 2024
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Carabiniere ucciso dai rapinatori di Napoli, ritrovata la pistola rubata

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A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, ieri pomeriggio i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio  hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale della custodia in carcere a carico di un 50enne di Benevento, gravemente indiziato dei reati, in concorso, di rapina, ricettazione, porto illegale in luogo pubblico di arma clandestina.

Il provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, trae origini da un’operazione posta in essere dai militari dell’Arma di Montesarchio nella quale si acquisivano gravi indizi nei confronti dell’odierno indagato unitamente ad altri soggetti (già tratti in arresto in passato dai Carabinieri di l’Aquila) per numerosi episodi di rapine a mano armata, commessi tra il 2010 e il 2014.

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PISTOLA E KALASHNIKOV RUBATI

L’attività posta in essere dagli operanti, consistente essenzialmente in attività tecniche, permetteva di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, in ordine a rapine commesse con l’uso di diverse autovetture, accertate poi essere oggetto di furto e l’utilizzo di armi, quali pistola e fucile modello “kalashnikov”, in danno degli uffici postali della frazione Terranova di Arpaise, Bellizzi Irpino, Civitanova del Sannio, Guardiagrele, Castelvecchio Calvisio, Civita D’Antino Alto. Nonché rapina in danno del furgone portavalori di un istituto di vigilanza avvenuta in San Giorgio del Sannio con la sottrazione alle guardie giurate anche delle due armi in dotazione, una di esse sarebbe stata poi utilizzata, da altri soggetti, nel corso di una rapina avvenuta in Maddaloni nel 2013 durante la quale decedeva il carabiniere Tiziano Della Ratta. L’importo complessivo sottratto ammonta ad € 337.500,00.

LA STORIA DELL’OMICIDIO DI TIZIANO RATTA

Due colpi di pistola al torace esplosi a bruciapelo uccidono il carabiniere Tiziano Della Ratta, 35 anni, di Sant’Agata dei Goti. Sono circa le 16, l’appuntato Tiziano Della Ratta ed un collega, il 38enne Domenico Trombetta di Marcianise, intervengono per un sopralluogo nella gioielleria Ogm in via Ponte Carolino a Maddaloni.

Le forze dell’ordine erano state allertate dal titolare insospettito da alcune persone che la mattina si erano recate al negozio. I due militari sono nel retrobottega e supervisionano i filmati delle telecamere a circuito chiuso quando fanno il loro ingresso in negozio due uomini ed una donna che, armi in pugno, intimano alla commessa di consegnare il denaro. I due carabinieri intervengono, si innesca un conflitto a fuoco. Uno dei killer colpisce a morte Della Ratta, Domenico Trombetta viene raggiunto da 5 proiettili che lo feriscono ad una gamba e all’addome.

Intanto sul posto sopraggiungono i rinforzi e la sparatoria prosegue per strada. Rimangono feriti anche due dei rapinatori, la donna Vincenza Gaglione, 30 anni, di Secondigliano, e Angelo Covato, 18 anni di Napoli, il terzo rapinatore ed un complice che attendeva in auto fuggono a bordo di un’auto bianca. Viene colpito di striscio anche un cliente, Francesco Anastasio, presente in gioielleria. La sua testimonianza e quella del titolare del negozio e della figlia permettono agli inquirenti del Reparto Operativo dell’Arma, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, di ricostruire la vicenda. L’autopsia stabilirà che Della Ratta è stato ucciso da un solo colpo al cuore. Tiziano Della Ratta lascia la giovane moglie, Vittoria, ed il figlio di 9 mesi.

GLI ARRESTI DOPO L’OMICIDIO

Il giorno seguente vengono fermati altri due uomini coinvolti, Rosario Esposito Nuzzo, 20 anni, di Avellino, e Giuseppe De Rosa, 22 anni, di Casoria. Nella notte tra il 29 ed il 30 aprile finiscono in manette altri tre uomini appartenenti alla banda: Antonio Iazzetta, 20 anni, Antonio Capone, 38 anni, e Paolo Brucci di 24 anni. Tutti di Acerra. Secondo la ricostruzione eseguita a partire dal filmato a disposizione degli inquirenti, a sparare sarebbero stati Covato e Iazzetta.

Vengono poi fermati anche Domenico Ronga, 22 anni, di Casoria, e Antonio Mastropietro, 44 anni, di Maddaloni, considerato il basista della banda. I due avrebbero fornito le armi ma non partecipato al raid. Ronga, costituitosi al carcere di Secondigliano, era alla guida della Fiat Punto Bianca a bordo della quale erano fuggiti i killer.

La salma di Tiziano Della Ratta arriva avvolta nel tricolore, nel pomeriggio del 30 aprile, nella parrocchia di San Pietro a Romagnano, accolta dai familiari e dalla moglie alla presenza di rappresentanti dell’arma dei Carabinieri. Il primo maggio si svolgono i funerali dell’appuntato. Circa 5 mila persone partecipano al dolore della famiglia nel Duomo di Sant’ Agata dei Goti. Indetto per lo stesso giorno il lutto cittadino nella città natale di Tiziano e a Maddaloni, luogo dell’accaduto.

IL DECIMO UOMO

Il 2 maggio viene fermato il decimo uomo coinvolto, Vincenzo Della Valle, 20 anni, di Acerra, responsabile di aver messo a disposizione dei malviventi l’auto della convivente, una grande Punto sottoposta a sequestro come la Punto Bianca a bordo della quale viaggiava chi ha sparato a Tiziano. Gli inquirenti si muovono sulle tracce della terza auto, una Yaris. Il 5 maggio 2013 una fiaccolata in memoria di Tiziano della Ratta e contro la criminalità. L’evento viene promosso dalle parrocchie cittadine, dai movimenti religiosi e dalla Confesercenti.

Il 7 maggio muore nell’ospedale di Caserta, dove era ricoverato, Angelo Covato, il 18enne responsabile della morte di Tiziano Della Ratta. I medici riferiscono che Covato muore per uno shock settico in seguito alle ferite provocate dai colpi d’arma da fuoco subiti. Il 15 maggio il decesso di Vincenza Gaglione, la donna coinvolta nella tentata rapina di Maddaloni. La donna venne colpita dai Carabinieri giunti in supporto dei colleghi. Il carabiniere Domenico Trombetta resta ricoverato all’ospedale di Caserta.

È dell’8 gennaio 2014 la notizia dell’arresto in Belgio dell’ultimo componente della banda responsabile del colpo alla gioielleria del 27 aprile 2013. Bruslin Djordjevic, 35 anni, di origine slava, durante la rapina era all’esterno della gioielleria in auto, con un ruolo di “palo”. Subito dopo l’accaduto si erano perse le tracce dell’uomo, ricercato e poi catturato all’estero grazie al supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Djordjevic sarà estradato e condotto inizialmente nel carcere romano di Rebibbia.

LE CONDANNE

A marzo del 2015, dal Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere vengono tutti condannati gli undici imputati dell’omicidio di Tiziano Della Ratta con pene che vanno dall’ergastolo ad un minimo di quattro anni. Il 5 giugno 2013, Vittoria, moglie di Tiziano Della Ratta, ritira la medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria del giovane marito, in occasione del 199esimo annuale dalla Fondazione dell’Arma. Al comando provinciale dei carabinieri i colleghi in occasione della festa dell’arma ricordano Tiziano. Organizzate nel settembre 2013 una messa e una fiaccolata per le strade di Maddaloni in ricordo di Tiziano Della Ratta.

Piazza Mercato a Sant’Agata dei Goti è stata intitolata alla memoria di Tiziano Della Ratta. Nel febbraio 2014 il comune di Acerra ha deciso di intitolare il largo adiacente all’incrocio tra Via Muro di Piombo e Via Gigli a Tiziano della Ratta. Nel luglio 2017 una giornata a Paestum dedicata a Tiziano Della Ratta.

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