È indicato come uno dei ‘vertici’ del traffico di droga internazionale da e per l’area nord di Napoli. Vincenzo Barbella, 77enne un tempo vicino al clan Di Lauro e in particolare al ras Giovanni Cortese ‘o cavallar, ai Tamarisco di Torre Annunziata e a diverse cosce di ‘Ndrangheta, ha ottenuto un consistente sconto di pena dalla Corte di Appello di Napoli (II sezione).
Tutto merito del suo legale, l’avvocato Giuseppe Perfetto che è riuscito ad ottenere la continuazione tra due precedenti sentenze di condanna ( rispettivamente a 12 e 8 anni e quattro mesi): da oltre vent’anni il suo assistito è cosi passato a 16 anni e otto mesi. Un buon risultato se si considera la caratura criminale di Barbella indicato come un narcos di primo livello da diversi collaboratori di giustizia.
Le parole su Barbarella
Come Alfredo Leonardi che parlò di una truffa effettuata dalla Vanella Grassi ai danni degli stessi Tamarisco riforniti da Barbella: ”Preciso che nel periodo delle 5 famiglie il Vincenzo Barbella appena scarcerato, tramite una sua fonte a Torre Annunziata, i Tamarisco, diede a mio padre 60 kg. di cocaina, l’accordo fu chiuso da mio padre e da Rosario Guarino. Il prezzo era 38- 39 mila euro al kg. Il pagamento avvenne in ritardo anche perché alcuni pacchi non erano di buona qualità. Accurso Riuscì così ad ottenere 7 chili di merce a 42 mila euro al chilo e lo stesso Accurso preparò la truffa, con Matuozzo, ai Tamarisco, molto vicini alle ndrine calabresi. I due presero 100 grammi di cocaina, che unirono alla litocaina, che si usa per tagliare la cocaina, e fecero 7 pacchi che nascosero in un tombino, e chiamano la polizia e fanno rinvenire la droga, e la storia esce anche sui giornali. A quel punto Umberto Accurso disse al Barbella di non poter pagare a causa del sequestro, ma quelli di Torre, ossia i Tamarisco, premevano su di lui per il pagamento. Invero, il Barbella sentì puzza di imbroglio ed anche i Tamarisco perché era difficile da credere che in un momento in cui non c’era cocaina dopo 7-10 giorni la droga, per intero fosse ancora nel tombino, e interamente sequestrata dalla polizia. La droga loro se l’erano imboscata e i Tamarisco non sono stati mai più pagati”.

