La moto messa in vendita su un sito online di annunci era decisamente troppo simile a quella che gli avevano rubato pochi mesi prima a Bagnoli. Non solo era lo stesso modello, ma presentava anche determinate caratteristiche “uniche”, che non facevano parte di quelle di serie. Così ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, che si sono presentate all’appuntamento col venditore e hanno trovato la conferma dei sospetti. Quella in vendita era proprio la sua moto, ma con targa e documenti polacchi.
Secondo quanto riporta Fanpage, la storia comincia lunedì, quando un residente del quartiere della periferia Ovest cittadina si è presentato negli uffici del commissariato di Bagnoli della Polizia di Stato per sporgere denuncia. Navigando online aveva trovato una motocicletta in vendita a San Giovanni a Teduccio, dall’altra parte di Napoli. Tuttavia, aveva riconosciuto in quelle fotografie il mezzo che gli era stato rubato la scorsa estate, a giugno. Gli agenti, a quel punto, hanno contattato i colleghi del commissariato della periferia Est ed è scattata la trappola. I poliziotti hanno contattato il venditore e, fingendosi interessati all’acquisto, si sono messi d’accordo con lui per visionare la moto.
La moto in vendita con la targa polacca
Quando l’uomo, si è presentato all’appuntamento concordato, nel piazzale della Circumvesuviana di San Giovanni a Teduccio, si è trovato davanti i poliziotti in borghese. I quali, dopo aver controllato che il mezzo fosse effettivamente quello delle fotografie dell’annuncio lo hanno bloccato. Hanno poi identificato l’uomo in un 30enne ucraino.
È stato così appurato che, per mascherare la provenienza, era stata apposta una targa polacca e che la carta di circolazione, anche quella polacca, era relativa ad un altro veicolo. Il numero di telaio non corrispondeva con quello impresso dalla casa costruttrice. Successivamente gli agenti hanno effettuato un controllo nell’abitazione del venditore e hanno trovato nelle vicinanze un’altra moto. Anche questa con numero di telaio modificato di cui l’uomo non è stato in grado di spiegare la provenienza. Per il trentenne è scattata la denuncia a piede libero per ricettazione.
