Lo scorso 18 giugno Carlo Bocchetti è stato ritrovato morto nella sua abitazione in via Generale D’Ambrosio. La polizia entrò in azione nel quartiere San Carlo all’Arena dove trovò il 59enne sul divano con dei segni al collo, infatti, come riporta il Mattino il decesso è avvenuto per strangolamento.
Non sono emerse tracce sotto le unghie della vittima, segno che l’aggressione sarebbe avvenuta in modo repentino. Questi elementi hanno spinto la Procura di Napoli ad aprire una indagine per omicidio volontario in attesa dalla perizia medica.
La serratura della casa della vittima era intatta, probabilmente Bocchetti aveva fatto entrare una persona di cui si fidava probabilmente una persona con la quale ha bevuto del vino. L’inchiesta è condotta dal pool reati predatori o ordinari, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli: si scava in un mondo di contatti professionali e di relazioni private.
La scoperta del corpo di Carlo Bocchetti
A metà giugno gli agenti della polizia hanno rinvenuto il cadavere di Bocchetti in via Generale d’Ambrosio a San Carlo all’Arena dove l’uomo viveva da tempo, conducendo una esistenza abbastanza metodica e ordinaria. L’uomo svolgeva un’attività di fiducia per conto di una società di recupero crediti. Da diverse ore la famiglia Bocchetti non aveva più notizie del 59enne, infatti, in particolare il fratello, residente a Casoria, ha allertato le forze dell’ordine.