I soldi di truffatori sono stati investiti anche nell’acquisto di una pizzeria in via dei Tribunali a Napoli. C’è anche questo elemento nell’inchiesta, coordinata dal capo della Procura di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone. Secondo l’atto di compravendita dell’immobile, acquisito dai magistrati, risulta che l’attività ristorativa sia stata acquistata al costo di soli mille euro. Complessivamente sono stati sequestrati beni per 400mila euro.
L’indagine dei truffatori degli anziani
I Carabinieri della Compagnia di Caivano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, a carico di quindici persone tutte residenti a Nord di Napoli (di cui otto in carcere, quattro agli arresti domiciliari e tre alla misura dell’obbligo di dimora).
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Caivano, hanno permesso di raccogliere diversi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, in ordine alla commissione dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorsioni e truffe ai danni di anziani. In particolare, gli indagati avrebbero commesso molteplici truffe durante il 2024 in danno di anziani in tutta Italia e nell’area a Nord di Napoli.
I ruoli dell’organizzazione criminale
Le investigazioni – svolte grazie anche all’ausilio di attività intercettive e telematiche, nonché attraverso la visualizzazione e l’analisi delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza – hanno consentito: – di risalire ad una struttura organizzata e verticistica, ramificata anche al Nord Italia, con ampia disponibilità di mezzi, denaro contante e con il centro di comando nel Nord di Napoli; – di delineare una struttura criminale ben gerarchizzata individuando compiti e responsabilità dei promotori, dei “centralinisti”, dei procacciatori e dei “trasfertisti”.
Certificazione l’esistenza di un definito sistema remunerativo tra gli associati, basato sulla suddivisione in percentuale dei proventi illeciti e sul reinvestimento di parte degli introiti in “mezzi” e “risorse” necessari per garantire la prosecuzione delle condotte delittuose per un giro d’affari intorno al milione di curo mensili. In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere, i cui sodali si associavano tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di estorsioni e truffe aggravate ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale, costituendo un vincolo permanente.
Le citta colpi dai truffatori degli anziani
Sono state disvelate attività criminose, in parte svoltesi in Milano, Pesaro, San Giovanni Lupatoto, San Severino Marche, Novara, Avellino, Napoli, Salerno, oltreché in Sparanise, Giugliano, Lusciano, Casoria, Caivano e Marano. Nello specifico, alcuni di essi – in qualità di capi e promotori – svolgevano prioritariamente la funzione di “centralinista”, chiamando le anziane vittime e minacciando loro un male ingiusto al fine di estorcere denaro e oggetti preziosi.
A tal fine, procacciavano gli “appoggi”, ovverosia gli appartamenti dai quali contattare le anziane vittime, avendo cura di modificare detti luoghi con frequenza tendenzialmente settimanale, onde eludere le investigazioni. Altri componenti dell’associazione con la funzione di coordinatori, in alcuni casi anche come “centralinisti” e all’occorrenza anche come “trasfertisti”, si occupavano di reperire minorenni da impiegare come “trasfertisti”.


