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Truffe telematiche con lo smishing, assolto Marco Grieco

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Si chiama smishing la nuova frontiera della truffa a Napoli. Bisogna partire da questo nuovo escamotage criminale per capire quanto si siano affinate le tecniche criminali.

Imputato di truffa e accesso abusivo a sistema informatico con la tecnica dello “smishing” una sorta di fishing fatto via sms. Alla vittima arriva un sms da un numero che sembra quello di Poste Italiane dove si rilevano movimenti anomali sul conto e si chiede di entrare inserendo le credenziali.
I malfattori con lo sblocco da parte delle vittime entrano nel conto e lo svuotano. In uno di questi casi ad un anziano di Fuorigrotta sono stati sottratti 6mila euro che erano stati trasmessi su un conto corrente intestato ad un soggetto il quale nella medesima data aveva emesso un vaglia postale a favore di Marco Grieco.
Nelle indagini era emerso che questo vaglia era anche stato incassato presso l’ufficio postale di Fuorigrotta. Tanto è bastato per far partire le indagini. I carabinieri hanno chiesto all’ufficio postale di dare le generalità del soggetto che li aveva incassati e i filmati di video sorveglianza per identificarlo.
L’ufficio postale aveva mandato i dati anagrafici corrispondenti a quelli dell’imputato.
Secondo la procura c’erano prove sufficienti in quanto Grieco aveva incassato un vaglia postale partito dal conto che era stato destinatario del bonifico da quello della vittima.
Tutto ciò poche ore dopo aver ricevuto i soldi. A difendere Grieco l’avvocato Angelo De Falco (dello studio legale Gallina) che ha scelto la via del dibattimento e quando ha controesaminato l’agente di Polizia che si era occupato delle indagini ha fatto emergere che Poste italiane aveva mandato solo i dati anagrafici di Grieco Marco ma non una copia del documento che aveva presentato per essere identificato.
Quindi, trattandosi di truffatori, ben potevano aver contraffatto un documento (come solitamente accade) riportando i dati corretti di Grieco ma una fotografia del soggetto che poi era andato ad incassarlo.
Le immagini delle telecamere erano di bassissima qualità ed impedivano un riconoscimento del soggetto che aveva incassato i soldi.
Anche se c’era un forte sospetto che si trattasse proprio si lui, le indagini si erano arrestate lì.
Nel corso del controesame l’avvocato De Falco ha evidenziato che non era stata disposta una perquisizione a casa di Grieco, che non erano state attivate intercettazioni telefoniche e non era stato sequestrato il suo telefono per verificare eventuali contatti col soggetto che aveva emesso il vaglia postale o per verificare se vi fossero tracce del reato.
Dunque, non potendosi ritenere provato oltre ogni ragionevole dubbio che Grieco fosse il soggetto che aveva incassato il vaglia all’ufficio postale di Fuorigrotta, ha chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
Il giudice monocratico del tribunale di Napoli nord ha accolto le argomentazioni del legale assolvendo Grieco.

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